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Antonio Conte sbrocca anche in aereo, il durissimo sfogo contro Mariani: le indiscrezioni

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Il rigore concesso all’Inter per il fallo di Anguissa su Dumfries fa ancora discutere. Lo sbaglio di Hakan Calhanoglu ha lasciato il risultato finale sull’1-1 tra nerazzurri e Napoli, ma la furia di Antonio Conte in conferenza stampa si è fatta sentire eccome. Nel mirino non ci sono solo l'arbitro, Mariani, e gli ufficiali al Var esautorati dal protocollo. Secondo il tecnico pugliese ci sono dei “retropensieri”, richiamando ad alcuni episodi precedenti come lo spintone plateale di Moreno su Kvaratskhelia lanciato a rete in piena area.

Anche in quell’occasione urlò un "È acceso il Var?” al quarto uomo. "Ma che significa il Var non può intervenire? Se c'è un errore, lo deve correggere". Replicando poi ad Ambrosini che gli aveva chiesto se fosse favorevole al Var a chiamata: "Ma che significa? E chi lo devo chiamare io?… le distorsioni del suo utilizzo nel nome del protocollo possono far venire cattivi retropensieri”.

 

 

Un fastidio che poi è proseguito anche durante il viaggio di ritorno da Milano. Come riporta Repubblica, Conte si sarebbe confrontato con i suoi più stretti collaboratori su quanto sia "inacettabile" come un errore di quella portata possa mandare a monte "lavoro e sacrifici", col rischio di essere determinante in negativo per l'esito della stagione, qualunque sia l'obiettivo prefisso, ambito, in ballo.

Precedenti come questo con Conte nel mezzo si ritrovano anche tre anni fa, quando Conte era allenatore dell’Inter, sconfitta a Torino 3-2 a causa di un dubbissimo calcio di rigore assegnato ai bianconeri per un contatto di Cuadrado con Perisic. Lo subì il croato ma venne assegnato penalty ai bianconeri che grazie al successo salirono in corsa sul treno Champions al posto dei partenopei. Il pugliese sfogò l’errore clamoroso con l'ex direttore di gara, Calvarese. Non accetta che episodi dubbi possano compromettere la corsa del suo Napoli, sapendo che contro c’è una Inter favorita già da alcuni episodi dubbi lo scorso anno. Oggi che è al Napoli non vuole correre il rischio di scontare episodi contro. Che mandino tutto il suo lavoro a carte e quarantotto.

 

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