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Jannik Sinner, Alex De Minaur senza filtri: "Mi ha preso a calci in c*** otto volte"

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Il primo match di Alex De Minaur alle Atp Finals di Torino non era dei più semplici. L'australiano infatti era chiamato a confrontarsi con il tennista più forte al mondo. Per di più in Italia, suo Paese natale. Lui ci ha provato fino all'ultimo, ma poi si è arreso sotto i colpi dell'azzurro. Due set a zero in quasi un'ora e mezzo di gioco. E non è nemmeno una novità: De Minaur ci era abituato, dato che nei sette precedenti non lo aveva mai sconfitto Jannik Sinner. Ma tant'è.

"Ovviamente non è mai facile giocare contro quello che è il miglior giocatore al mondo - ha spiegato l'australiano dopo la partita -. Penso di aver iniziato bene, poi mi sono disunito. Due break di fila. Non riuscivo a mantenere il livello di cui avrei avuto bisogno per battere Jannik - ha poi aggiunto -. Sta giocando con grande fiducia nei momenti importanti".

 

 

I due, oltre che essere colleghi, sono anche amici. E quando gli è stata posta la solita domanda sul caso doping, De Minaur non ha avuto la minima esitazione a difendere Jannik. "Sono solo un giocatore di tennis e non ho alcuna competenza per poter prendere decisioni di questo tipo - ha replicato l'australiano -. Per Jannik posso solo dire quello che so di lui come persona. Anche se mi ha preso a calci in c*** otto volte, è un bravo ragazzo. Ho tanto rispetto per lui - ha concluso - e il suo team".

 

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