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Jannik Sinner, "cosa eliminerei dalla mia giornata": la confessione che spiazza

Roberto Tortora
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Jannik Sinner svela un po’ del sé stesso in privato e racconta le sue giornate nel rispondere alle domande dei ragazzi presenti ad un evento Nike a Torino alla vigilia delle Atp Finals in programma da domenica 10 novembre. L’altoatesino ha pescato al sorteggio Medvedev, Fritz e De Minaur, riuscendo così ad evitare lo spauracchio Carlos Alcaraz, sperando di poterlo sfidare magari in finale. 

Quando un ragazzino gli chiede cosa vorrebbe eliminare nella sua giornata tipo tra le tante cose che fa, la risposta di Sinner è spiazzante: “Quando sono a Montecarlo sono uno che gioca un po' troppo alla Playstation, ma non ce la faccio a smettere, perché è una parte che mi fa star tranquillo. Tutto il giorno sono in mezzo alla gente, con il team, lì invece mi sento da solo e qualche volta mi piace anche. Mi piacerebbe qualche volta riuscire a leggere un libro, perché ti fa rilassare e vedere cose nuove. Il problema è che quando compro un libro passo la metà e lo lascio, non esiste più e poi però ne compro un nuovo. Quello è il problema, non è che ne finisco uno e poi compro l'altro. Se potessi eliminare qualcosa, direi che è proprio la Playstation, però mi fa stare anche bene… forse la miglior cosa allora sarebbe quella di togliere la sveglia!”. Dichiarazione che ha fatto partire spontaneamente una risata generale dei presenti.

 

 

 

Quindi, uno spunto sul suo carattere e sulla sua capacità di ripartire dagli errori: “Nella vita bisogna fare delle scelte, io l'ho fatta quando avevo più o meno 14 anni - di provare a diventare un giocatore forte di tennis - ma quando decidi di percorrere questa strada, magari non sempre hai voglia di allenarti, perché un mattino sei più stanco, uno il dritto funziona benissimo e quello dopo non funziona più, etc.. La parte mentale è molto molto importante. Ognuno di noi è diverso, ci sono alcuni giocatori che devono essere nervosi per giocar bene, altri più calmi magari come sono io, però ognuno di noi deve trovare il suo modo e per far questo prima devi sbagliare".

 

 

 

"Anche io – racconta bene Sinner - ho sbagliato più cose, soprattutto quando avevo 16, 17 anni ho fatto un po' di errori, ma sono sempre stato bravo ad accettare il mio errore e a lavorarci sopra. Ad esempio, un anno fa ho giocato al Roland Garros e ho perso al secondo turno, ma perché non ero pronto mentalmente. Me ne sono reso conto, ci ho lavorato tanto, ho provato ad accettare il mio modo di essere e da lì in poi ho fatto un passo in avanti incredibile”.

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