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Serie A, la parità tra arbitri: floppa anche la donna

Renato Bazzini
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Ecco la parità di genere: Maria Sole Ferrieri Caputi arbitra male quanto i colleghi uomini. La scelta di Rocchi di designare la 33enne della sezione di Livorno per Inforse ter -Venezia seguiva questa logica: l’Inter potrebbe dilagare, quindi la partita diventerà meno difficile da gestire. È andata esattamente al contrario forse perché il pensiero dietro all’assegnazione era proprio questo. Ferrieri Caputi è risultata sempre piuttosto lontana dall’azione e, a tratti, in affanno. Un arbitro in debito di ossigeno tende a rallentare il gioco, infatti ci sono stati troppo fischi per contatti minimi al Meazza: 15 falli nel primo tempo e 15 nel secondo, uno ogni tre minuti in media, ben oltre lo standard già altissimo della serie A di 25 falli a partita.

Ciò detto, la Frappart, prima arbitro donna a dirigere una gara di Champions, non soffre questo presunto gap fisico, è sempre molto vicina all’azione e ha una direzione molto più convincente, quindi non è questione di genere ma di condizione atletica e psicologica. A livello tecnico, la Ferrieri Caputi si è attestata sulla pessima qualità dei colleghi. Giudica diversamente l’appoggio di Dumfries su Haps, il cui fallo di mano sarebbe valso un rigore per l’Inter, a quello di Sverko su Bisseck, dove fischierà fallo per il tocco di mano rivisto al Var laddove non aveva fischiato fallo per l’appoggio che non permette al nerazzurro di saltare.

 

 

 

LATO POSITIVO
L’unico lato positivo è che, essendo donna, i giocatori sono sembrati più rispettosi nelle proteste: ci fosse stato un uomo, gli ultimi istanti sarebbero stati molto più concitati. Il problema è che la Ferrieri Caputi è l’ennesimo fischietto emergente che non si dimostra all’altezza. A Monza, per stessa ammissione dei vertici arbitrali nel programma Open Var su Dazn, ci sono stati diversi errori madornali. Dai dialoghi si intuisce che l’arbitro Feliciani vede ma non fischia subito il presunto fallo di Bondo per “salvare” l’eventuale gol del Monza (poi in effetti segnato) e rivedere l’episodio al monitor. Peccato che però fischi il fallo ad azione terminata, annullando di fatto lui stesso il gol: oltre a fischiare un fallo che non c’è, Feliciani dimostra di non aver compreso il protocollo del Var.

Poi c’è Abisso che fischia fallo alla difesa in occasione del contatto tra Di Gregorio e Payero. Al massimo non c’è nulla, è un contrasto di gioco, dinamica del movimento dei corpi che si contendono il pallone, ma allora non si capisce perché Sommer lo scorso anno in Fiorentina-Inter è stato espulso. Sembra una gara a chi fa peggio e anche in questo caso abbiamo un vincitore: signore e signori, è Marcenaro che combina l’ennesimo disastro della sua carriera (eppure diventerà internazionale a gennaio: meritocrazia!) in Verona-Roma, non rilevando ben due irregolarità (fallo di Magnani su Ndicka e carica su Svilar) in occasione del 2-1 per i padroni di casa. E hai voglia a comunicare in trasparenza gli errori in Open Var: questo episodio non viene commentato perché l’audio non è stato inviato a Dazn. Affidereste il vostro campionato del cuore agli arbitri di una classe così mediocre? No, e forse non se lo affiderebbero nemmeno loro.

 

 

 

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