Cerca
Cerca
+

Ademola Lookman, lo "spaccapartite": Atalanta, come gode Gasperini

Claudio Savelli
  • a
  • a
  • a

Ci sono i giocatori forti contro le squadre più deboli e poi ci sono i giocatori forti contro le squadre più forti. Ademola Lookman appartiene a questa seconda categoria, che poi è quella dei più grandi. Quando il gioco si fa duro, il vero Lookman inizia a giocare. Nel primo tempo contro il Napoli ha raggiunto le vette della finale di Europa League. A tratti sembrava un alieno piovuto sul pianeta terra per giocare a pallone. Il bello è che non si sforza per produrre queste prestazioni. Non entra in campo con una faccia diversa dal solito, non è incattivito, non si fa spingere dai nervi. È naturale, per lui, essere decisivo quando la squadra ha bisogno di un leader tecnico, forse perché nessuno glielo chiede.

È un equilibrio perfetto che le lusinghe del Psg a fine estate avrebbero potuto rompere, ma anche in questo Lookman e l’Atalanta sono stati perfetti. Il giocatore è stato sincero nel dire che ci stava pensando, il club è stato comprensivo nel concedere al giocatore qualche giorno di riflessione. Poi l’offerta giusta non è arrivata e sono tornati a lavorare insieme. Hanno normalizzato una situazione che poteva diventare velenosa per tutta la squadra e l’ambiente. Fino a che il mercato è rimasto aperto, Lookman non ha giocato. Gasperini e la società hanno rinunciato a un patrimonio per non esporlo a un pubblico magari arrabbiato per i pensieri di addio. Sono gesti che un calciatore intelligente non può non apprezzare e che possono diventare addirittura una motivazione, come se ora Lookman volesse sdebitarsi per il trattamento ricevuto in quei giorni di dubbi.

 

 

Passata la paura, il nigeriano ha iniziato ad accumulare minuti, fiducia e numeri di nuovo strepitosi. Ora sono già 6 reti e 4 assist in 8 apparizioni di campionato più 1 gol e un assist firmati nel 3-0 di Champions allo Shakhtar. In serie A sembra sempre più spesso un giocatore fuori categoria: ogni 50’ mette la firma su una rete dell’Atalanta. Nessuno spacca le partite come lui in questo campionato. A differenza di altri calciatori, Lookman non viene influenzato dal sistema di gioco. Che ci sia o meno un attaccante al suo fianco, poco cambia: la zolla da cui punta, dribbla e tira è sempre la stessa ma gli avversari non riescono a tamponarla perché il nigeriano riesce a guadagnare inerzia praticamente da fermo. Così fa sembrare facili le cose in realtà più difficili del calcio: creare superiorità numerica e segnare senza avere tra i piedi occasioni da gol pulite.

 

Dai blog