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Roma caos, i tifosi aspettano il capitano Pellegrini fuori dalla stazione Termini

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Clima incandescente nella Roma. Dentro lo spogliatoio, con l'allenatore Ivan Juric che dopo la sconfitta-scoppola in casa della Fiorentina per 5-1 ha strigliato i suoi giocatori con toni veementi, e fuori, in piazza nella Capitale dove gli ultras hanno aspettato i giocatori di ritorno da Firenze nella notte per un faccia a faccia notturno ben poco pacifico.

"Abbiamo buttato nel ces***o 40 giorni di ottimo lavoro", si è sfogato Juric con i giornalisti. L'ex tecnico del Torino, arrivato poco più di un mese fa al posto dell'esonerato Daniele De Rossi, non sembra avere la squadra in mano. E anche tatticamente appare in confusione, con la doppia sostituzione di Cristante e Angelino alla mezz'ora, sul 2-0 per i viola, assai criticata da tifosi e commentatori. L'undicesimo posto con 10 punti in 9 giornate non depone a favore del croato, che rischia il siluramento-lampo.

Tra i papabili per la panchina giallorossa ovviamente De Rossi, ancora a libro paga dei Friedkin e il più gradito a giocatori e piazza. Sarebbe però un autogol per la proprietà americana, che potrebbero per questo virare su nomi a sorpresa come Max Allegri o addirittura Claudio Ranieri, un grande ritorno. 

Sul banco degli imputati, però, Juric non è il primo della fila. Nella notte, come detto, alla stazione Termini decine di tifosi hanno chiesto un confronto con il capitano Lorenzo Pellegrini, tra i più contestati fin dai tempi di Mourinho per atteggiamento e rendimento giudicati non all'altezza. "Mandate il capitano, per favore", "Fate venire il capitano", "Uno per tutti", sono le richieste distinte nei video girati da chi era presente allo scalo romano.

Insieme a Pellegrini si presenta un altro "senatore", il vice-capitano Mancini. I due incassano critiche e accuse, quindi arrivano Dybala, Paredes e Cristante. Tutti sono circondati da un cordone di poliziotti, per evitare che il confronto, tesissimo, degeneri. 

"Fuori le pal***e, tirate fuori le pal***e", è il coro che si alza tra i tifosi. Con Pellegrini che abbassa il capo. Romano e romanista, è affranto: "Se il problema fossi io, sarei pronto ad andare via per il bene della Roma. Bisogna guardarci in faccia ed essere onesti, essere uomini. Abbiamo fatto schifo". Un'ammissione di colpa che non apre però spazi ai dubbi sul mancato sostegno all'allenatore: "Tutti abbiamo sempre cercato di fare e dare il massimo per la Roma". Di sicuro, aggiunge scuro in volto, "il clima nello spogliatoio non è facile". 

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