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San Siro col giallo: lo stadio vale 200 milioni, l'Inter ci sta. Ma il Milan...

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Enrico Paoli
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A San Siro, domenica sera, ci sarà il tutto esaurito per il derby d’Italia, quello fra Inter e Juventus. Il caro vecchio Meazza, per le grandi occasioni, fa sempre la sua bella figura. E proprio per questa ragione lo stadio milanese più che vecchio sembra essere caro. Per comprare l’impianto e le aree limitrofe, sulle quali tirar su la nuova struttura, Inter e Milan dovranno sborsare, in tutto, 200 milioni di euro.

Questa sarebbe la valutazione fatta dall’Agenzia delle Entrate, su richiesta del Comune di Milano, che sarà presentata nei prossimi giorni, comunque entro metà novembre, in modo da avviare la pratica per la vendita del bene, com’è nei piano del sindaco, Beppe Sala. Ad anticipare la cifra, citando fonti governative, è la Gazzetta dello Sport, sottolineando, però, che ancora non si può parlare di valore ufficiale. Legittima cautela, ma difficile pensare che quel prezzo sia lontano dal vero. Al netto delle possibili oscillazioni, quando il dato sarà stabilito e comunicato all’amministrazione comunale, le due società potranno iniziare a ragionare in modo concreto sulla possibilità di costruire insieme un nuovo stadio accanto alla Scala del calcio.

La cifra indicata dal quotidiano sportivo, se confermata, rientrerebbe nelle valutazioni fatte dagli addetti ai lavori, che parlavano di un minimo di 170 milioni fino a un massimo di 250 milioni di euro. La somma, va detto, è da considerarsi «lorda», visto che in un secondo momento dovranno essere sottratte quelle spese che i club affronteranno per quanto riguarda le opere pubbliche. Di certo c’è che la valutazione dell’Agenzia delle entrate, una volta depositata, non potrà essere oggetto di contrattazione, dato che si sta parlando di beni pubblici.

Sin qui le certezze, per quanto non granitiche, com’è facile intuire. Ma è provando a ragionare sulle intenzioni dei club che il terreno diventa scivoloso, simile alle sabbie mobili. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport il Milan riterrebbe alta la cifra indicata dall’Agenzia delle entrate, mentre per l’Inter sarebbe un numero degno di essere approfondito. Magari più alto di quanto ritenuto congruo, ma comunque intorno al quale ragionare seriamente. Dato questo scenario le strade che si aprirebbero sono sostanzialmente due. La prima vede il Milan tornare esattamente da dove è partito, ovvero realizzare il proprio impianto a San Donato, all’interno del quale potrà ospitare sia le partite, sia i grandi eventi come i concerti, lasciando all’Inter il campo libero per San Siro. Che il Milan intenda operare in proprio è cosa nota, è il prezzo troppo alto del Meazza e dintorni potrebbe essere la perfetta via d’uscita.

La seconda ipotesi, invece, potrebbe portare le due società ad aprire un vero e proprio braccio di ferro con l’amministrazione comunale in modo da massimizzare la resa economica delle aree attorno al caro vecchio Meazza. Un match complesso, ovviamente, ma tutt’altro che impossibile, considerando la presenza dell’attuale impianto, che non verrà abbattuto. Sala ha rassicurato i residenti della zona, stressati e provati da tutto e tutti, dicendo che l’area non sarà gravata da grandi eventi. E dal vecchio stadio, allora che ne facciamo? Se Inter e Milan se lo comprano vorranno pure guadagnarci. Altrimenti che senso avrebbe tutto ciò?

Arrivati a questo punto non rimane che aspettare i passaggi ufficiali, a partire dalla comunicazione dell’Agenzia delle entrate. Nella migliore delle ipotesi l’iter che dovrà seguire il Comune porterà ad una decisione definitiva nell’estate del 2025 e alla prima pietra nella seconda parte del 2026. Con la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi allo stadio di San Siro, altra certezza di tutta questa storia...

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