Juve, ecco cosa scorda chi critica Thiago Motta: veleni alla Continassa
Non aspettavano altro che la prima sconfitta stagionale per versare su Thiago Motta tutto il veleno che conservavano in corpo dall’esonero di Max Allegri. Sono quelli che non hanno capito, o non vogliono capire, quanto è difficile il progetto di ripartenza avviato dalla Juventus quest’anno, considerando le macerie su cui poggiava. Macerie tecniche, perché la gestione Allegri non ha lasciato un’identità di gioco, e gestionali, perché gli ultimi anni di presidenza Agnelli sono stati caratterizzati da una serie interminabile di scelte sciagurate che si stanno esaurendo soltanto ora. La buona notizia per i tifosi bianconeri - gli altri, quelli che non vivono nel passato- è che Thiago Motta va dritto per la sua strada. E, con lui, la squadra.
È vero che la Juventus ha giocato male contro lo Stoccarda, ma non ha giocato peggio che due anni fa contro il Maccabi - forse qualcuno ha rimosso le prestazioni nell’ultima Champions prima di questa. È vero che lo Stoccarda ha giocato meglio ma non è vero (altra differenza con il Maccabi) che lo Stoccarda era abbondantemente inferiore a una Juventus senza Bremer e Koopmeiners, gli unici due a cui Thiago Motta non a caso non concedeva riposo, Nico Gonzalez e Douglas Luiz che si fa male nel riscaldamento e accorcia una coperta già corta. Basti pensare che nessuno di questi recupererà per il derby d’Italia in programma domenica alle 18, dunque saranno solo 17 i giocatori di movimento a disposizione del mister. A proposito, alla partita più delicata nel momento più complicato della storia recente arbitrale è stato assegnato Guida con Mazzoleni e Fabbri al Var: in nome del calcio, si spera che facciano meglio delle scorse settimane.
Tornando alla Juventus, che la coperta sia corta è evidente dalla titolarità di Savona. Per carità, un ottimo ragazzo che però non è ancora pronto per questi livelli e che si fa trasportare dalle onde di una squadra giovane, molto giovane. Così come non è più adatto per questi livelli Danilo. Le vedove di cui sopra si domandavano come mai non giocasse e la terrificante prestazione contro lo Stoccarda dovrebbe essere una risposta definitiva. Tra infortuni, promossi forzati dalla Next Gen e ultimi baluardi dell’allegrismo da rottamare, la rosa della Juventus mostra più di un difetto. Thiago Motta potrebbe lamentarsene e se non lo fa è debole? Tutt’altro. Il mister non si lamenta perché più di così non si poteva fare sul mercato e, anzi, è già stato fatto di più di quanto preventivato per il primo anno di tre. Alcuni ruoli sono molto coperti, vedi la porta che in assenza di Di Gregorio ha rivisto un Perin a livelli astronomici, giustamente premiato con il rinnovo fino al 2027 (scadeva a giugno) sempre a 1,5 milioni a stagione, altri vanno tappati con i Savona di turno, nella consapevolezza che ci saranno alti e bassi. Il punto è che di questi fisiologici alti e bassi ne diventino consapevoli anche i tifosi.