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Sinner, la sua bestia nera si chiama Auger-Aliassime: chi è il rivale più ostico

Roberto Tortora
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Otto titoli in dieci mesi, la posizione numero 1 della classifica ATP e un avvenire di futuro successo. Eppure, eppure… per Jannik Sinner ci sono degli ostacoli ancora da superare o delle statistiche da migliorare contro giocatori più giù in classifica, ma ostici.

Anche se negli ultimi due anni non ci sono stati confronti diretti, Sinner ha sofferto Auger-Aliassime nel 2022, perdendo contro il canadese sia a Madrid che a Cincinnati. Poteva ritrovarlo quest’anno sempre in Spagna, ma è stato Sinner a dare forfait. Altro “cagnaccio da combattimento” è lo spagnolo Pablo Carreño Busta, quattro anni fa s’impose sull’italiano ai quarti del torneo di Rotterdam e in Canada con un netto 6-4, 6-2. Sinner riuscì a prevalere, invece, a Miami, sempre nel 2022, con un sofferto 5-7, 7-5, 7-5.

 

 

 

Oggi, chiaramente, la storia è diversa. È chiaro che i confronti più affascinanti siano quelli con Djokovic e Alcaraz, battuti entrambi al Six Kings Slam che, però, essendo un torneo di esibizione non varrà nelle statistiche ATP. Contro il serbo il nostro campione ha avuto una crescita costante nell’ultimo anno. Prima di allora, era sotto 3-0 con due soli set vinti nei primi tre confronti, poi l’impennata con i successi nel Round Robin delle Finals, in semifinale di Coppa Davis, agli Australian Open e in finale a Shanghai. Non è un caso che lo stesso Nole abbia dichiarato di rivedersi in lui giovane quando osserva Sinner.

 

 

 

È contro Carlos Alcaraz, però, che potrebbe concentrarsi la vera rivalità del tennis del futuro. Sinner, per ora, è sotto nei confronti diretti, 6-4 per lo spagnolo, e anche nel suo 2024 da numero uno al mondo Jannik ha faticato contro di lui. L’ultimo successo a Pechino, nel 2023, poi solo ko: in semifinale a Indian Wells e al Roland Garros e in finale a Pechino. L'impressione è, da qui in avanti, possano raggiungere entrambi quota 60 scontri diretti, così come è già successo tra i mostri sacri Djokovic e Nadal, con quest’ultimo che a fine anno appenderà definitivamente la racchetta al chiodo.

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