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Rafa Leao, Paolo Di Canio lo stronca: "Deve accettarlo. Ormai ho capito cos'è"

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Un Rafa Leao spento e un Fabio Capello che, come spesso accaduto, lo ha criticato per la sua prova spenta contro il Club Brugge in Champions. “Leao non ha fatto una buona partita, ma non ha capito ancora abbastanza bene la lezione, deve fare qualche ripetizione — ha detto l’ex allenatore rossonero ai microfoni di Sky Sport —Doveva aspettare la fine della partita, andare in campo e festeggiare con i compagni di squadra, essere contento per Camarda che ha segnato, anche se poi il gol gli è stato annullato”.

E ancora: “Non dobbiamo pensare a Leao come leader. Dobbiamo pensare a Leao come un giocatore fuori dagli schemi — ha chiuso — O lo prendi così. Deve capire anche lui, deve accettare di non essere indispensabile, soprattutto adesso. Da questo momento. Deve cambiare atteggiamenti. Anche per essere accettato e supportato dai propri compagni. Certi atteggiamenti non vanno bene”.

 

Di Canio e Capello contro Rafa Leao: guarda qui il video di Sky Sport su Youtube

 

Paolo Di Canio è stato più duro di Capello, dopo essere stato protagonista di un botta e risposta con Leao dopo Lazio-Milan: “Per me non basta aver saltato tre volte un diretto avversario del Bruges per reputare la sua una buona partita — le parole dell’ex punta rossonera — Nella sfera tecnica non ha tanta intelligenza nel combinare con i compagni. Nella fase del passaggio hanno fatto meglio Okafor e Chukwueze. Mister Capello è diventato più morbido, se vincevamo ma sbagliavamo un passaggio si faceva sentire. Non parlo tecnicamente di Leao. Parlo del pacchetto Leao”.

 

 

Per poi concludere: “Ormai ho capito cos’è Leao. Ora lo dico e poi non ne parlo più. È come se mi dicessero: che orologio bellissimo che hai, Paolo! Se lo guardi da lontano. Cos’è: un Vinicius Junior? Un Thierry Henry? Ah no, aspetta… è un vintage? Un Robben? Ah! No! È una copia! Una buona copia. Se lo osservi da vicino è una copia, anche fatta discretamente. Non proprio bene”.

 

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