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Italia-Israele, fischi sull'inno dello Stato ebraico: il resto dello stadio risponde con applausi

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Pronti via e Italia-Israele di Nations League si trasforma in una partita politica. Durante l'inno nazionale d'Israele, l'Hatikva, è stato sentito più di qualche fischio all'indirizzo dell'inno di Israele, la maggior parte dello stadio ha risposto con gli applausi. Le tensioni erano arrivate già nel pomeriggio con il corteo dei pro-Pal che ha sfilato per le strade del centro di Udine. La mobilitazione è stata promossa da Comitato pro Palestina di Udine, Comunità palestinese Fvg e Veneto, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Giovani palestinesi Fvg.

Numerose le bandiere della pace; di partiti, come Verdi, Prc, Insieme liberi e sindacati come Spi Cgil. "È in corso un genocidio, non sarà una partita a farcelo dimenticare" è stato uno degli slogan del corteo. E ancora "un unico obiettivo, boicottare Israele". La manifestazione è iniziata con l’inno della Palestina e con un intervento di un rappresentante della Comunità palestinese Fvg, Amer Hasan, a favore della libertà del popolo.

"Questa non è solo una partita di calcio, ma nella squadra israeliana i giocatori hanno partecipato alla guerra contro Gaza; ci sono dei riservisti" ha detto una dei manifestanti. "Fuori Israele dalla Fifa" si leggeva in uno striscione esposto durante il corteo. Insomma, una minoranza di pro-Pal, ha tentato di trasformare una partita di calcio in un comizio politico. Del resto anche Spalletti in conferenza stampa ha fatto ben poco per lasciare fuori da questa sfida ciò che sta accadendo in Medio Oriente...
 

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