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Sinner e il caso doping, i dubbi di Sofia Goggia: "Zaino e borracce in fondo alla pista"

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Jannik Sinner sulla bocca di tutti. E dopo il trionfo contro Djokovic, torna a far discutere il caso doping. A parlarne è Sofia Goggia. La sciatrice ricorda quanto accaduto anni addietro: "Una giovanissima Sofia Goggia a Lake Louise nel 2013 non ha corso perché aveva un gelone con un taglio sull'alluce e il dottore le aveva dato la trofodermina, la stessa pomata del caso di Jannik. Quando s'è reso conto che era nella lista delle sostanze proibite mi ha fermato. Certo, se è andata così la vicenda di Sinner, quello del fisioterapista è un errore grave. Poi questa cosa fa pensare".

Raggiunta da Tuttosport, Goggia ammette che "proprio ieri sera a cena ne parlavamo con le ragazze della squadra: noi facciamo massaggi quotidiani con gli stessi fisio, per non parlare del fatto che lasciamo lo zaino in fondo alla pista con le borracce e risaliamo al cancellato. Se passa uno e ti mette dentro qualcosa e tu bevi e poi risulti dopato?". Insomma, i dubbi su quanto accaduto a Sinner non mancano.

Tornando però alla sua carriera, la sciatrice azzurra parla del suo ultimo infortunio: "Quel giorno, quando sono caduta e ancora scivolavo per terra sulla neve, sapevo di non avere più il piede nello scarpone. È stato un po' come morire, come se avessi per la prima volta un grave infortunio. Eppure ne ho avuti parecchi nella mia carriera, ma stavolta è stato pesante, sia fisicamente che mentalmente ed emotivamente. Nei primi mesi ho pensato di non potercela fare, adesso, sentendo bene anche il piede, ho voglia di sciare e riprovarci. Sì, la voglia di andare forte c'è sempre".

 

 

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