Luca Salvatori, duro sfogo del padre dopo la morte del figlio: "In modo criminale"
Maurizio Salvadori si è lasciato andare a un duro sfogo dopo la scomparsa del figlio. Luca è morto in sella alla sua moto durante una gara del campionato internazionale di Road Racing a Frohburg, in Germania. Con un video sul canale YouTube del figlio, il presidente e AD di Trident Music ha voluto ripercorrere gli ultimi attimi del trentaduenne, scomparso anche a causa "delle barriere messe in modo criminale".
"Molti mi hanno chiesto come sia stato possibile un incidente del genere non ci sono immagini ufficiali se non quelle che arrivano dalla moto di Luca - ha spiegato Maurizio nel video -. Lui era perfettamente cosciente dei rischi di queste gare e l'incidente con Didier Grams è una fatalità. Allo stesso tempo però mi sento di dire che le barriere di protezione predisposte fuori da quella curva sono state messe in una maniera criminale. Non sono il papà che cerca a tutti i costi il colpevole per la morte del figlio, ma - ha poi aggiunto - il tema deve essere portato avanti".
La decisione dei rivali di Luca Salvadori dopo la sua morte: "Perché non corriamo"
"Ci sono rischi diversi fra il correre in pista o in strada - ha continuato Maurizio -, ma questo non toglie che chi organizza debba fare il possibile per garantire il massimo della sicurezza. Non si può improvvisare. Il mio unico scopo è che tragedie del genere in futuro si riducano e che si faccia il massimo per evitarle, cosa che fino a oggi non è stata fatta. Ho parlato con alcuni piloti che seguivano Luca e che, dopo l'incidente, mi hanno detto di essere intenzionati a smettere. Non si può giocare con la vita dei piloti animati da sacro e sano entusiasmo ma che si affidano a organizzazioni - ha concluso - del tutto incompetenti".
Qui il video dello sfogo di Maurizio Salvadori