Nations League, l'Italia brilla: poi resta in dieci e resiste, è 2-2 con il Belgio
La 'Giovine Italia' di Spalletti crea, inventa, emoziona a tratti. Ma non basta mezz'ora di luce per brillare. All'Olimpico niente notte magica per riveder le stelle in onore di Totò Schillaci ma una serata di sofferenza nonostante mezz'ora di gioco esaltante, lucida e a tratti spettacolare. Contro il Belgio, nella terza giornata di Nations League, brucia il vantaggio di due reti costruito dopo neanche 25' con un gol lampo al 1' di Cambiaso e una rete di Retegui , concedendo alle Furie rosse di riaccendersi, recuperare e trovare il pareggio per il 2-2 finale. Il destino di un match che sembrava andare in discesa ruota attorno al 40' per un fallo da dietro di pellegrini al 40 che costringe gli Azzurri a giocare in dieci. Da quel momento il Belgio ritrova vigore, trova subito il gol su punizione con Dùe Kuyper e nella ripresa mette all'angolo un'Italia timorosa, spaurita, rattrappita su se stessa e stanca, trovando il pareggio con Trossard al 61' e rischiando anche di vincere un match che dopo mezz'ora sembrava scrivere una storia completamente diversa. Per gli azzurri una battuta d'arresto dopo i due successi su Francia e Israele e quella che doveva essere la 'sfida spartiacque' tra il vecchio e il nuovo processo di rinascita come l'aveva definita Spalletti alla vigilia finisce per essere catalogata come una grande occasione persa per consolidare il primo posto nel girone restare a punteggio pieno e ipotecare un posto da testa di serie nei sorteggi di qualificazione ai Mondiali del 2026. Resta comunque in testa al girone e alcune conferma ci sono state, soprattutto nella personalità e nel gioco e anche nella sofferenza gli Azzurri sono riusciti a non crollare ottenendo un punto alla fine prezioso. Ma il rammarico resta.
Spalletti continua con il modulo individuato nelle ultime convincenti uscite portando per il trio di centrocampisti formato da Frattesi, Ricci e Tonali, Dimarco e Cambiaso a spingere sulle fasce con Pellegrini trequartista alle spalle di Retegui. Dall'altra parte il ct Tedesco azzarda una formazione belga molto propositiva con De Ketelaere, Trossard e Doku dietro Openda. L'obiettivo è mostrarsi aggressiva ma le ambizioni vengono subito ridimensionate dagli Azzurri cui basta un minuto appena per portarsi in vantaggio con una manovra ben costruita dal basso; Pellegrini serve Dimarco in zona trequarti, con il terzino che crossa basso al centro dove De Cuyper rischia l'autogol in scivolata, il portiere respinge corto e ma non può nulla sul top in di Cambiaso, al suo primo centro in Nazionale. La scelta di abbassare il possesso per far uscire le Furie Rosse viene subito premiato e consente agli Azzurri di giocare con ancora più calma e personalità. Il Belgio prova a rendersi pericoloso per la prima volta al 20' con un sinistro di Doku e deviazione in calcio d'angolo ma a fare il match è l'Italia che può sfruttare le geometrie di Ricci, gli affondi di Dimarco e Cambiaso, la gestione palla di Tonali e un collettivo che fa dell'aggressività la sua arma migliore. Al 24' arriva il raddoppio dopo un'azione corale tutta in velocità. Cambio di gioco di Dimarco per Cambiaso, che punta l'area, poi rientra sul mancino e conclude verso il palo più distante, il portiere respinge e Retegui deve solo appoggiare con il mancino. Il match è largamente in discesa, il Belgio è stordito e non riesce a trovare le geometrie per farsi avanti con pericolosità ma tutto cambia al 40'. Pellegrini entra duramente da dietro su Theate lanciato in area, il cartellino giallo diventa rosso dopo il vaglio dell'arbitro al Var e nella successiva punizione dal limite De Cuyper con un mancino a giro mette la palla a fil di palo verso sinistra. Il match cambia la sua inerzia e l'Italia finisce il primo tempo con la zavorra della paura sulle spalle.
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C'è da gestire un intero secondo tempo in inferiorità numerica e tra gli azzurri si soffre. Il Belgio infatti accelera la manovra, aumenta la pressione e la difesa va è in difficoltà rischiando troppo con inutili finezze. L'Italia è costretta ad abbassarsi, perde la sua forza e si affida a lanci lunghi, il più illuminante di Frattesi per Retegui che da ottima posizione calcio altissimo. Ma sono lampi in una notte che si fa cupa. Al 61' il Belgio trova il pareggio ancora una volta su palla inattiva: su angolo battuto da De Ketelaere, Faes tutto solo fa sponda verso il centro con Trossard che conclude a rete sottoporta, È un'Italia in pieno affanno che rischia un minuto dopo anche un calcio di rigore per una entrata di Bastoni al limite in scivolata su Openda. Servono cambi, il Belgio ne fa tre in un colpo solo puntando al bersaglio grosso mentre Spalletti fa entrare subito Udogie e Fagioli per Dimarco e Ricci. Il finale è tutto sofferenza, l'Italia rischia a più riprese di capitolare ma riesce e reggere fino alla fine e portare a casa un punto che la mantiene in testa al girone.
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