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Jannik Sinner, la fucilata del fisioterapista licenziato per il caso-doping: "Voglio raccontare cos'è successo"

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Il caso di presunto (molto presunto) doping che ha coinvolto Jannik Sinner continua a far parlare, il tutto mentre campione azzurro prosegue il suo percorso in campo, vincendo e avanzando nei tornei (ma su di lui pende il ricorso della Wada e il rischio-squalifica: la sentenza arriverà a inizio 2025). Attualmente, Sinner, numero uno del mondo, si è qualificato ai quarti di finale dell'Atp di Shanghai, dove affronterà Daniil Medvedev.

Dopo la vicenda-Clostebol, Jannik ha interrotto la collaborazione con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, rispettivamente suo ex preparatore atletico e fisioterapista. Lo stop alla collaborazione è arrivato dopo essere risultato positivo al Clostebol, appunto, seppur in quantità infinitesimale, circostanza che ha scatenato polemiche negli ultimi mesi. Sebbene Sinner sia stato assolto, come detto l’Agenzia Mondiale Antidoping (la Wada) ha presentato ricorso contro la sentenza, e ora sarà il Tribunale Arbitrale dello Sport, il Tas di Losanna, a dover prendere una decisione definitiva sul caso.

 

 

E durante la presentazione del progetto "Open Food Factory", proprio Giacomo Naldi, per la prima volta in assoluto, ha commentato quanto accaduto: "Sto bene – riporta Quotidiano.net le sue parole –, sono dispiaciuto come tutti. Non posso dire altro, spero solo, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale, come sa chi ha letto la sentenza. Ho un bel rapporto con Jannik, mi ha mandato anche un messaggio per la nascita di mia famiglia", ha concluso Naldi, il quale per ovvie ragioni ancora non può parlare della vicenda.

 


 

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