Roma, il caos è totale: addio Juric e torna De Rossi? Tam-tam e conferme
Tira una brutta aria a Roma. Daniele De Rossi non se n’è mai andato, per i tifosi come perla squadra. Almeno questa è l’impressione che si ha dall’esterno, con i calciatori poco convinti di quello che stanno facendo e ancora molto legati all’ex allenatore. Senza nulla togliere a Ivan Juric, che sta cercando di fare al meglio il suo lavoro, è piuttosto evidente che questa non sia ancora la sua squadra e potrebbe anche non diventarla. Il calendario si è rivelato un’arma a doppio taglio, nella sua semplicità: l’esordio del croato in casa contro l’Udinese è stato un roboante 3-0, dettato dalla rabbia dei giocatori per tutta la situazione che aveva portato all’ingiusto esonero di De Rossi.
Già contro il Venezia, sempre in casa, la Roma ha giocato una partitaccia, rimontando solo nel finale e grazie agli avversari che le hanno prestato il fianco. Poi è arrivata la deprimente trasferta svedese, con l’imbarazzante ko contro l’Elfsborg, squadra che probabilmente farebbe fatica nella nostra serie B. Juric ha provato a far finta di nulla, a giustificare quanto accaduto, ma il segnale è stato chiaro: questa squadra è spenta e paga errori in fase di costruzione, ma almeno si era stretta attorno a De Rossi ed era determinata a risalire la china.
Venendo meno l’ex bandiera giallorossa, è come se i problemi della Roma si fossero accentuati. Juric sarà anche bravo ma non sembra avere in mano la situazione, al punto che già gira voce che potrebbe essere esonerato. Vitale per il croato sarà la trasferta contro il Monza, altra squadra di bassissima classifica e piena di problemi. Un risultato diverso dalla vittoria potrebbe spingere i Friedkin ad accontentare tifosi e squadra, richiamando De Rossi. Adesso che Lina Souloukou è stata indotta alle dimissioni, un ritorno dell’ex allenatore non sarebbe poi una brutta mossa. Anzi, forse è l’unica che può mettere fine al caos che governa la Roma.
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Passando alle questioni di campo, Juric a Monza dovrà fare a meno di Dybala e Hummels, entrambi non convocati. Reintegrato invece Zalewski, che però di certo non può essere la soluzione ai guai giallorossi. Uno dei più importanti è sicuramente Soulé: pagato una trentina di milioni, finora è stato un fantasma, al punto che a Roma già lo paragonano a un altro bidone argentino del recente passato, quell’Iturbe acquistato dopo una grande stagione in una piccola (Verona) e mai determinante. Proprio come Soulé.
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