Serie A, la tripletta di Thuram stende il Toro: l'Inter è seconda
L'Inter tiene il passo del Napoli domando il Torino. A San Siro finisce 3-2 e i panni del supereroe li veste Marcus Thuram: è il francese a prendersi la scena con una tripletta da urlo, la prima con la maglia interista. Un successo, meritato ma con qualche sofferenza di troppo, che permette a Inzaghi di prendersi provvisoriamente il secondo posto e restare a -2 da Conte. E che dà al tecnico piacentino le conferme che chiedeva ai suoi. Anche se sul match pesa l'espulsione di Maripan, provocata da Thuram, dopo 20 minuti nelle file del Toro, arrivato a Milano con l'obiettivo di fare lo sgambetto ai nerazzurri. E per i granata, stasera in campo a San Siro con la terza maglia color pesca, oltre al secondo ko di fila, c'è da incassare la pessima notizia dell'infortunio di Zapata nel finale. In cerca del terzo successo consecutivo tra campionato e Champions, Inzaghi cambia rispetto all'undici visto con la Stella Rossa ma conferma quello vittoriosa sull'Udinese nell'ultimo turno di campionato. In avanti spazio alla coppia Lautaro-Thuram, Bisseck vince il ballottaggio con Pavard in difesa. Confermato in mezzo Mkhitaryan. A trainare in attacco i granata, gestiti in panchina da Godinho vista la squalifica di Vanoli, è la coppia Adams-Zapata. Tra i pali torna Milinkovic-Savic.
La prima vera emozione del match la crea una gran botta di Ricci dalla distanza: Sommer è attento e risponde. Ma la strada per il Torino si mette inaspettatamente in salita dopo 20 minuti. Maripan interviene duramente sulla caviglia di Thuram, l'iniziale giallo sventolato da Marcenaro si trasforma in rosso diretto dopo il check del Var. L'Inter prova subito ad approfittarne con un tentativo impreciso di Frattesi su invito di Dimarco. Poco dopo è già ora del vantaggio nerazzurro: Bastoni pesca alla perfezione Thuram in area e il francese insacca di testa l'1-0 (25'). Superiorità numerica e vantaggio sono, ovviamente, benzina per gli uomini di Inzaghi. Nelle file del Toro Adams viene sacrificato per l'ingresso di Masina. Ma l'Inter raddoppia e la testa ce la mette ancora Thuram, che anticipa Coco sul grande assist di Acerbi (35').
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Potrebbero già scorrere i titoli di coda, ma un minuto dopo Zapata tiene a galla il Toro: il colombiano si lancia dopo una disattenzione della difesa di casa e accorcia le distanze di destro. C'è poi lavoro per Milinkovic-Savic, che risponde alla grande sul tentativo del vivacissimo Dimarco. Dopo l'intervallo Inzaghi lascia l'ammonito Bisseck negli spogliatoi e dà spazio a Pavard. La manovra è sempre, ovviamente, condotta dai nerazzurri. Lautaro ci prova su sponda di Acerbi ma trova la deviazione di Coco. Ancora l'argentino, tutto solo in area, si rende minaccioso di testa sul cross pennellato da Pavard. Poi è Calhanoglu a spaventare i granata con un gran destro dalla distanza, con palla alta di un soffio. Gineitis prova ad alleggerire la pressione nerazzurra su invito di Pedersen, Sommer è attento.
Ma a spegnere le illusioni granata ci pensa ancora lo scatenato Thuram: Milinkovic-Savic si oppone a Lautaro ma non trattiene, Thuram è in agguato e da pochi passi firma di tap-in la tripletta (60'). Inzaghi regala la meritata standing ovation di San Siro al francese, che esce per lasciare spazio a Taremi. Dumfries rileva Darmian. Acerbi va a caccia del blitz con un sinistro alto sulla traversa, Taremi impegna subito Milinkovic-Savic dopo un pasticcio di Walukiewicz, ma l'azione è viziata da offiside. L'iraniano ci riprova ancora, altra risposta del portiere granata. Le brutte notizie per il Toro proseguono con l'uscita in barella di Zapata, dolorante alla gamba sinistra e quasi in lacrime. Il colombiano si infortuna in un duello con Acerbi e tiene con il fiato sospeso il popolo torinista. Eppure i granata la riaprono ancora: Calhanoglu atterra Masina in area e Marcenaro indica il dischetto. Il neoentrato Vlasic batte Sommer. Ma i nerazzurri si prendono la scena nei minuti finali, con un destro di Frattesi alto sulla traversa e con una doppia chance targata Zielinski e Taremi, disinnescata da Milinkovic-Savic.
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