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Carlo Ancelotti, bordata alla Uefa: "Chi sono i protagonisti nel calcio"

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Se ne è tornato ancora a parlare: si giocano troppi match, per il malessere fisico dei calciatori. Carlo Ancelotti è tornato a ribadirlo nella conferenza stampa prima della sfida di stasera (mercoledì 2 ottobre) del suo Real Madrid contro il Lilla: "Ci sono troppe partite, ma i protagonisti non sono quelli che decidono — ha detto Carletto — I calendari sono decisi da leghe e federazioni e questo complica molto. Ci sono più infortuni e soprattutto ne risente la qualità. Con qualche partita in meno si può vedere uno spettacolo migliore”.

Poi l’ex allenatore del Milan si è soffermato sulla condizione di Kylian Mbappé, che ha recuperato dall'infortunio: “Si è ripreso in maniera molto rapida — ha aggiunto — Dobbiamo vedere come andrà in allenamento, perché non ha ancora lavorato con la squadra e ha fatto un lavoro individuale. Ha avuto delle buone sensazioni. Sta bene. Dopo l'allenamento faremo le valutazioni".

 

 

 

In attacco c’è l’imbarazzo della scelta: "Abbiamo tanti giocatori davanti. Bellingham ha fatto tanti gol, ma non è un centravanti”. Prima di parlare degli incidenti del Wanda Metropolitano contro l'Atletico Madrid: "Ci sono stati atti violenti e le persone violente non dovrebbero trovarsi su un campo di calcio o nella società — ha spiegato Ancelotti — Tutti hanno visto cosa è successo”. E sull’esultanza di Courtois, definito “provocatorio” da alcuni giocatori dell'Atlético, Ancelotti ha commentato che "quando hanno gridato a Courtois durante la partita ‘muori' significa deviare un po' il tiro — le sue parole — Il punto è che le persone violente non possono stare su un campo di calcio. Il calcio non ha bisogno di questo tipo di personaggi, non sono pericolosi in generale o Villarreal, è meglio che i violenti ci lascino in pace".

 

 

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