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Jannik Sinner, bomba di Djokovic sul caso-doping: "Il sistema non funziona correttamente"

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"Per me è chiaro che il nostro sistema non funziona correttamente. Ci sono troppe incongruenze, troppi organi di governo, e il caso Sinner da solo non dà affatto una buona immagine del nostro sport": Novak Djokovic, attuale numero 4 del mondo, lo ha detto a proposito della decisione della Wada (Agenzia mondiale antidoping) di presentare ricorso al Tas (Tribunale arbitrale dello sport) contro l'assoluzione del tennista italiano in relazione alla vicenda del Clostebol. In ogni caso, poi, il vincitore di 24 tornei del Grande Slam e dell'oro olimpico a Parigi ha auspicato che la situazione dell'altoatesino, numero uno del mondo, venga risolta "il più rapidamente possibile".

Djokovic, comunque, ci ha tenuto a sottolineare le "incongruenze del sistema". Secondo lui, inoltre, "deve essere molto difficile per Sinner". Nonostante questo, "il livello di gioco che Jannik ha mostrato dall'inizio di questa vicenda è impressionante", ha dichiarato il serbo, che a Shangai torna in campo poco più di un mese dopo essere stato eliminato al terzo turno degli US Open. Sinner, invece, non ce l'ha fatta contro lo spagnolo Carlos Alcaraz nella finalissima di Pechino del Masters 500. L'azzurro è stato sconfitto in tre set, col punteggio di 7-6 (8-6). 4-6. 6-7 (3-7). Quella di Alcaraz, però, è stata una vittoria sudatissima, al termine di una partita durata ben 3 ore e 10 minuti, più di un'ora a set.

 

 

 

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