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Jannik Sinner, la statistica sui tie-break che spiega perché è un "mostro" del tennis

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Jannik Sinner è un mostro. Tra i tanti match, tornei e trofei conquistati, c'è un dato che ha lasciato di stucco tutti i più attenti analisti: quello sui tie-break. L'altoatesino ha conquistato la decima semifinale dei tredici tornei disputati in questo 2024. E la vittoria è arrivata sconfiggendo al tie-break il ceco Jiri Lehecka a Pechino (Cina) sullo score di 6-2, 7-6, (6). L'azzurro è glaciale come un cyborg, dato che è riuscito ad annullare le uniche palle break concesse sul 5-5 del secondo parziale con un ace e un servizio vincente.

Ma in tutto questo, il dato che impressiona è quello dei tie-break. Jannik Sinner ne ha conquistati 16 degli ultimi 17 giocati. Una follia sportiva. Dal tie-break vinto contro il tedesco Jan-Lennard Struff ad Halle (Germania), c’è stato soltanto quello perso contro il russo Daniil Medvedev a Wimbledon nei quarti di finale. Jannik, da questo punto di vista, è in serie positiva da sette tie-break. Insomma: quando il punto si fa pesante, Jannik non sbaglia (quasi) mai.

 

 

Ma Sinner può anche vantare uno score niente male: 58 successi annuali in 63 partite affrontate. E il 38esimo nelle 40 sfide sull'hard outdoor/indoor. Una continuità di rendimento che parla con i numeri e giustifica il primato nel ranking ATP e anche nella Race. Nel mirino c’è il settimo titolo ATP della stagione, in caccia del bis nella capitale cinese.

 

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