Sinner in semifinale ai China Open: il "colpo scandaloso" che azzera Lehecka (e la Wada)
Più forte delle polemiche e dei veleni, Jannik Sinner. Ma soprattutto è più forte di Jiri Lehecka, il ceko 22enne numero 37 del Ranking Atp da mesi dato come possibile rivelazione del tennis mondiale. Al momento, però, non c'è ancora gara: l'azzurro numero 1, di nuovo nel frullatore per il caso doping relativo al Clostebol dopo la controversa decisione della Wada, l'agenzia antidoping mondiale, di fare ricorso al Tas di Losanna contro la sua assoluzione, lo travolge in due set e si qualifica alle semifinali del China Open.
Sul duro di Pechino, torneo Atp 500 con 3.720.165 dollari di montepremi complessivo, l'altoatesino vince 6-2 7-6 (8 a 7 al tiebreak) ai quarti, anche grazie a colpi definiti dai commentatori di TennisTv "scandalosi" come questo, con straordinario gioco di polso sottorete e traiettoria impossibile. In semifinale, il Rosso di San Candido affronterà il vincitore dell'altra sfida del tabellone tra il russo Andrey Rublev (che aveva battuto lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina) e la sorpresa beniamino di casa, il cinese Yunchaokete Bu (wild card reduce dal successo su Lorenzo Musetti).
Jannik Sinner hits an outrageous angle against Jiri Lehecka in Beijing.
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) September 30, 2024
Incredible movement to get up to the drop shot.
The softest little angle to turn the point on its head.
What. A. Shot.
pic.twitter.com/AcyHtfCHBg
Con Sinner approda in semifinale anche il suo amico-rivale Carlos Alcaraz: lo spagnolo, numero 2 del seeding e numero 3 del mondo, ha sconfitto ai quarti di finale il russo Karen Khachanov, numero 27 del ranking Atp e settimo favorito del tabellone, con lo score di 7-5 6-2. In semifinale, domani, Alcaraz sfiderà il russo Daniil Medvedev, oggi vincitore contro Flavio Cobolli.
Intanto, infuria il caso-Wada ed è il New York Times a scodellare uno scoop che mette decisamente in cattiva luce l'agenzia antidoping: la Wada avrebbe infatti perso i dati di almeno 2.000 casi e oltre 900 risultati di test di atleti accusati di aver infranto le regole, a causa di una serie di problemi tecnici ai suoi database. Tutto ciò a poche settimane dalle Olimpiadi di Parigi, con il sospetto - alimentato anche dal più autorevole quotidiano al mondo - che abbiano finito per gareggiare ai Giochi anche atleti che dovevano invece essere squalificati.