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Jannik Sinner, ecco quando arriva la sentenza: la data che lo può fregare

Leonardo Iannacci
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Jannik Sinner continuerà a giocare e a vincere fino a inizio 2025 malgrado sulla sua testa penda l’ennesima incertezza relativa alla vicenda Clostebol. Retaggio della tragicomica decisione della Wada di appellarsi contro l’assoluzione di Jannik, risultato positivo alla pomata proibita in due controlli antidoping lo scorso marzo. Continuerà a giocare e a vincere sin da oggi, quando scenderà in campo nei quarti di finale di Pechino contro il ceco Jiri Lehecka (diretta su Sky alle 13): in palio la semifinale del 500 torneo cinese. È terminata invece agli ottavi la corsa di Lorenzo Musetti all’Atp 500 cinese: il carrarino ha ceduto al cinese Bu 6-2, 6-4 in un’ora e mezza di partita anche a causa delle cattive condizioni dell’avambraccio, visto che l’azzurro ha richiesto l’intervento del fisioterapista a fine primo set. Carlos Alcaraz, dal canto suo, ha festeggiato la vittoria numero 200 nel circuito Atp. Il murciano ha sconfitto 6-1 6-2 Tallon Griekspoor e ha poi detto parole dolci per Sinner: «Mi dispiace per Jannik, è innocente. Il caso era chiuso e ora non più. Spero finisca tutto il prima possibile...».

Ma torniamo alle contraddizioni legate al ricorso della Wada presentato contro Sinner al Tas di Losanna, l’organo nel quale si risolvono gli arbitrati e che darà una risposta definitiva alla questione Clostebol. Il Collegio Arbitrale sentirà le varie parti, accusatoria e difensiva, studierà il tutto e tre giudici emetteranno la sentenza. A questo punto, visto che le sedute presso i Tas sono prenotate da tempo fino all’inizio di gennaio, è probabile che Sinner abbia certezze in materia (la probabile assoluzione definitiva o l’assurda squalifica) non prima del febbraio 2025 quando avrà già girato i tornei cinesi, il 1000 di Parigi Bercy, le Finals di Torino, la Coppa Davis e, soprattutto, gli Australian Open in programma a gennaio. Immaginatevi con quale serenità d’animo, anche se Jannik è stata sinora una roccia. Una pagliacciata, insomma, quella della Wada. Da tener presente che il numero 1 del mondo potrà presentare prove e testimoni a suo favore così come il Tas potrà fare altrettanto. Tre giudici dovranno fornire parere unanime e il lodo arbitrale pronunciato a Losanna sarà definitivo e vincolante. A suo tempo Sara Errani, che per una vicenda simile era stata sanzionata con due mesi di squalifica, se li vide aumentare sino a dieci. A sua volta il calciatore Josè Palomino dell’Atalanta, positivo anche lui al Clostebol, venne invece assolto dal Tas.

 


Nella notte fra sabato e domenica e dopo essersi qualificato per i quarti di Pechino, Jannik era tornato sull’argomento: «Diversi mesi di colloqui e indagini sono culminati in un’udienza formale in cui tre giudici hanno passato al setaccio ogni dettaglio. Hanno pubblicato una sentenza approfondita spiegando perché mi hanno ritenuto non colpevole, con le evidenti prove fornite e la mia completa collaborazione durante tutto il procedimento. Il tribunale dell’Itia e l’agenzia antidoping italiana hanno accettato il verdetto e rinunciato al loro diritto di appellarsi. Comprendo che su queste vicende debbano esserci indagini approfondite per mantenere l'integrità tuttavia è difficile capire cosa ci sia da guadagnare nel chiedere ad altri tre giudici di analizzare da capo gli stessi fatti e la stessa documentazione. Non ho niente da nascondere e, come ho fatto per tutta l'estate, collaborerò pienamente con i giudici e fornirò tutto quanto potrà servire per dimostrare ancora una volta la mia innocenza. Essendo il caso pendente, non farò ulteriori commenti».
Giusto, il tuo destino caro Jannik è quello di giocare e vincere. Gli altri lasciali parlare e far sciocchezze. Cose a te sconosciute.

 

 

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