Juventus, Cristiano Giuntoli gela tutti in diretta: "Di Allegri non parlo, scusate"
“Di Allegri non parlo, mi dispiace”. Lo ha detto a chiare lettere Cristiano Giuntoli parlando dell’allenatore che ha licenziato al termine della scorsa stagione, dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta e le critiche rivolte dal toscano a lui in campo. Il gesto plateale di Allegri di allontanarlo, facendo capire di voler festeggiare il titolo solo con la squadra, non è passato inosservato. E da qui il licenziamento in anticipo di Allegri, prima dell’arrivo di Thiago Motta in estate. Giuntoli, in una recente intervista, ha guardato solo al futuro: "È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene che non eravamo gli unici ad avere gli occhi su di lui, ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato le nostre carte, sposando evidentemente in toto il suo progetto di calcio”, le sue parole.
Motta è una scommessa vinta per Giuntoli, sul piano della personalità: ”Ha avuto un grande impatto all’interno della Juve — ha detto il d.s. — Modi gentili, carini, con tutti. Lui è un predestinato, molto empatico con la squadra. Ha grandissima personalità. Dà tutto, vive per questo lavoro". In caso di rifiuto di Motta in estate, il d.s. aveva pronto un piano B: "Non dico il nome, ma è un allenatore straniero che esercitava ed esercita ancora in Europa". Il capo area tecnica della Juventus ha sottolineato poi come sia stata necessaria una programmazione a lungo termine sul mercato con un occhio ai conti: "Ora abbiamo giocatori pagati, ad esempio, 10 milioni che di stipendio pensa meno di un quinto risparmiando 30 milioni".
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Poi un pensiero sul Napoli, dicendo però prima che alla Juve “di pressione ce n’è di più — avverte — Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho sentito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante". Il sogno era di portare a Torino dagli Azzurri Victor Osimhen, poi finito al Galatasaray: “Ho impiegato quattro mesi per portare a Napoli Victor (Osimhen, ndr)". E manda un messaggio a distanza a De Laurentiis: "Andava forse venduto prima, ma Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto — ha spiegato Giuntoli — Gli devo tanto, gli voglio bene".
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