Andrea Carnevale, il dramma: "Mio padre uccise mamma con l'accetta, ho raccolto il cervello nel fiume"
Andrea Carnevale ha raccontato l'esperienza più traumatica della sua vita. L'ex attaccante della Nazionale - ora capo osservatore dell'Udinese - ha raccontato di quando da bambino suo Padre Gaetano uccise con un'accetta sua madre Filomena nei pressi di un fiume tra Monte San Biagio e Fondi, nel basso Lazio. Internato nel manicomio criminale di Aversa, l'uomo si suicidò una volta tornato a casa, nel 1983.
"Una mattina mio padre si è svegliato, ha preso l'accetta ed è andato ad ammazzare mia madre mentre stava lavando i panni al fiume vicino casa – ha raccontato Carnevale a La Stampa –. Una delle mie sorelle era presente, io stavo giocando a pallone lì vicino. Ho raccolto il cervello di mia mamma nel fiume e l'ho portato alla caserma: ‘Hai visto che poi è successo?', ho detto al maresciallo. ‘Quante volte sono venuto qui, adesso il sangue lo vedi'. Oggi però non ho rancore per nessuno: mio padre - ha poi aggiunto - era un uomo malato che non è stato curato".
"I segnali c'erano tutti – ha ricordato Carnevale – perché mio padre, che era tornato a casa dopo un anno passato a lavorare in Germania come operaio nelle ferrovie, ha cominciato a mostrarsi sempre più strano e spaesato, e poi a picchiare nostra madre davanti a noi, anche mentre cenavamo insieme la sera. Poteva farlo in qualsiasi momento. Andai dai carabinieri più volte per sentirmi dire che se non vedevano il sangue non potevano farci niente… A casa c'era sempre un clima di terrore, perché da un momento all’altro diventava violento, soprattutto verso mia mamma, che subiva questi scatti d'ira. Per anni - ha poi concluso - mia madre ha preso schiaffi e botte davanti a noi", ha concluso Carnevale il suo drammatico racconto.
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