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Jannik Sinner inchioda Alcaraz: "Bisogna fare delle scelte". Ma quali "amici"...

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La rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, un tempo amici (almeno a parole), ora non si limita solo al terreno di gioco. I due fuoriclasse infatti ora si scagliano frecciate incrociate, e lo fanno su diversi temi. Che lo spagnolo avesse qualcosa da ridire sull'azzurro lo si era già capito dopo che uscì la notizia della positività al test antidoping di Indian Weels. Nonostante L'altoatesino dimostrò la sua innocenza nell'assunzione del farmaco proibito Clostebol, l'iberico mise comunque in dubbio la sua condotta sportiva. E dopo di lui, altri suoi colleghi seguirono il suo esempio. Probabile che quelle parole sul Clostebol abbiano segnato il punto di rottura nel rapporto tra i due, già infuocato dalla competizione per lo scettro di numero 1 al mondo del tennis.

Ora il tema di discussione non è più il doping, ma il calendario tennistico troppo fitto. "In qualche modo ci uccideranno - aveva detto Alcaraz dopo a margine della Lever Cup -. In questa fase molti bravi tennisti rischiano di perdere i loro tornei a causa di infortuni. A volte succede che non voglio andare a giocare un torneo: non devo mentire - ha poi aggiunto -, mi sono sentito così alcune volte. Non mi sento per nulla motivato". Parole pesanti, probabilmente esagerate.

 

 

Ma la presa di posizione di Alcaraz non ha trovato d'accordo l'azzurro, che ha risposto parola per parola allo spagnolo. "Alcaraz ha detto che il calendario è troppo pesante? Vero, in questi ultimi anni è molto lungo, ma bisogna fare delle scelte - ha replicato Sinner -. Ci sono tornei obbligatori, ovviamente, ma ogni giocatore può comunque scegliere dove e quando giocare. Non è necessario giocare per forza. Per esempio, negli ultimi due anni ho saltato alcuni appuntamenti perché volevo allenarmi. Cerco sempre di migliorare dentro e fuori dal campo e di comprendere me stesso, capire che cosa funziona e che cosa non funziona del mio gioco. So di avere ancora margini di miglioramento, e questa, per me - ha poi concluso -, è la parte più stimolante", ha concluso Sinner. Pesano, però, quelle parole con cui Jannik ha commentato la presa di posizione di Alcaraz: una critica fitta, serrata. Già, i due erano amici...

 

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