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Adriano Panatta mette nel mirino Jannik Sinner: "Perplesso per la sua decisione, forse è troppo"

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Lo scorso weekend ha detto addio a sua zia Margith, sorella di sua madre Siglinde, morta a 56 anni dopo una lunga malattia. Jannik Sinner però vuole guardare avanti e a brevissimo inizierà il torneo di Pechino, in programma dal 26 settembre, dove potrebbe esserci una possibile sfida con Carlos Alcaraz solo in finale. Anche Adriano Panatta spera in un suo successo, ma, nell’ultima puntata de La Domenica Sportiva, in onda su Rai 2 domenica 22 settembre, si è detto dubbioso per il ruolo di Ambasciatore dei volontari per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: "Sono perplesso per questa sua decisione e mi chiedo, dove troverà il tempo per fare anche questo — le sue parole —. Ora Sinner sta facendo tutto ma non vorrei fosse sovraesposto e sinceramente mi chiedo cosa c'entra un tennista con gli sport invernali, anche io da giovane giocavo a calcio e anche abbastanza bene ma nessuno mi ha mai coinvolto, giustamente.

E ancora: “Io stimo molto Sinner, ma questo forse è troppo anche per lui che è super equilibrato — le parole di Panatta —. A mio parere lo stanno usando troppo”. Panatta ha poi parlato della scomparsa della zia di Jannik, Magarith: "Sono molto dispiaciuto per la scomparsa di sua zia, lui è stato molto carino a dedicarle un pensiero dopo la vittoria degli Us Open”, le sue parole.

 

Intanto Sinner è stato convocato da capitan Filippo Volandri per le Final 8 che si disputeranno dal 19 al 24 novembre a Malga. L’azzurro ha reso noti i cinque giocatori selezionati delle pre-convocazioni per la fase finale della Coppa Davis, che vedrà l’Italia di fronte all’Argentina. Come previsto sono tornati a disposizione Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, mentre a sorpresa rimane escluso Matteo Berrettini. Convocazioni che però non sono definitive, ma fatte al momento considerando i tennisti di un Paese con il miglior ranking fino ad oggi. I nomi, oltre a quelli di Jannik e Lorenzo, sono quelli di Flavio Cobolli, Andrea Vavassori e Simone Bolelli.

 

 

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