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Roma, Daniele De Rossi esonerato per colpa di Francesco Totti: il retroscena

Roberto Tortora
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La terra trema ancora a Trigoria, dopo il terremoto che appena ventiquattr’ore fa ha squarciato l’AS Roma, facendo precipitare Daniele De Rossi dalla sua panchina. Esonerato, dopo appena quattro giornate di campionato. Al suo posto Ivan Juric, ex-allenatore del Torino che, solo poche ore prima, era al Tardini a seguire Parma-Udinese. Sembrava una presenza normale di un allenatore libero che studia il calcio, invece i friulani sono proprio il prossimo avversario della Roma e allora sa tanto di premeditazione. Il suo agente già domenica sera lo aveva allertato: “Tieniti pronto, a Roma tira una brutta aria”. E così è stato.

Decisiva, forse, l'intervista-bomba di Francesco Totti, grande amico di De Rossi, a Sky poco più di una settimana fa: "Daniele è un parafulmine", aveva tuonato l'ex Capitano, secondo cui il mister "rischia di fare la fine di Mourinho". Una profezia auto-avverante, parole che poco o nulla sono piaciute alla proprietà americana.

Domenica pomeriggio, come ricostruisce Repubblica, dopo il pari nel lunch-match contro il Genoa, il clima è già teso con De Rossi espulso per aver insultato l’arbitro. Del resto, tre punti in quattro partite, seppur con lo 0-0 strappato in casa della Juve, sono fin troppa poca cosa. I Friedkin volano in Italia e convocano una riunione per lunedì sera con Lina Souloukou, l’amministratrice delegata del club, il ds Florent Ghisolfi e lo stesso DDR.

 

 

 

L’allenatore aveva già presentato le sue dimissioni dopo il caso Dybala, per la richiesta di non farlo giocare per più di 14 partite, in modo da non far scattare il rinnovo automatico del contratto, un colpo non gestibile da 30 milioni lordi. In quel caso, però, le dimissioni dell’allenatore vengono respinte. Oltre al caso Dybala, poi, è scoppiato anche quello di Zalewski, messo sulla lista dei partenti direzione Turchia e poi fuori rosa per il rifiuto del giocatore, nonostante la squadra abbia già carenza di esterni. De Rossi, in conferenza, aveva laconicamente commentato: “Una scelta della società”.

 

 

 

Il pari di Genova ha acuito una crisi che ribolliva sotto l’asfalto. Così si è arrivati a Juric che non se l’è fatto ripetere due volte e alle 7:50 è partito con un treno per Roma. Intanto, Daniele De Rossi arriva a Trigoria di buon mattino per dirigere l’allenamento, ma il suo lavoro non comincerà mai, perché Dan Friedkin lo convoca in ufficio e gli porge il foglio dell’esonero da firmare. L’annuncio alle 8:52: “La decisione del club è adottata nell’interesse della squadra”. Capitan Futuro è stato scaraventato in un attimo in un passato amarissimo.

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