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"Jannik Sinner? Neanche l'ultimo dei cretini": Angelo Binaghi spiana Kyrgios

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"Ormai solo l'ultimo dei cretini lo pensa". Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, torna sulla polemica su Jannik Sinner e la sua positività al Clostebol risultata lo scorso marzo in una intervista concessa al direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni. E le sue parole sono durissime. 

Come noto, l'Itia ha scagionato il tennista azzurro, numero 1 al mondo, non ritenendolo responsabile della positività, causata da una pomata contenente Clostebol usata dal suo fisioterapista per curare una ferita al dito ed entrata nell'organismo del 23enne di San Candido durante un massaggio. E la stessa Wada, l'agenzia internazionale anti-doping, non pare intenzionata a presentare ricorso. 

 

 

 

"Lo conosco da sempre - spiega il massimo dirigente del tennis italiano riguardo a Sinner -, fin da quand'era piccolo. Rapporto ottimo anche perché credo che uno dei miei pregi sia quello di non uscire mai dai miei ambiti. Non coltivo il protagonismo, io. Caso doping? Innanzitutto ringrazio chi mi ha informato soltanto poche ore prima che lo sapessero i giornali, risparmiandomi quattro mesi di agitazione e notti insonni. La ricostruzione del fatto è stata minuziosa, non è stato trascurato un solo dettaglio, logica e coerente la decisione. Sono molto sereno. Credimi - dice Binaghi a Zazzaroni -, non ho trovato nessuno, neppure l'ultimo dei cretini, disposto a ritenere che Sinner si sia dopato. Lui è uno dei giocatori più corretti al mondo".

 

 

 

Parole che fanno il paio con lo sfottò in diretta tv che lo stesso Binaghi pronunciò domenica davanti alle telecamere di Supertennis, alla fine della finale vinta da Jannik agli Us Open: "Li ha messi tutti in fila... Ma oggi non ho visto Kyrgios, mi è scappato Kyrgios. Dov'è andato?". 

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