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Ibrahimovic, finisce male? "Licenziato senza preavviso", le voci che agitano il Milan

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Un po' troppo presente quando non dovrebbe e un po' troppo assente quando invece ci si aspetterebbe una sua parola, un suo gesto. Zlatan Ibrahimovic è nel mezzo di un fuoco incrociato e, sorpresa, non sono solo i tifosi del Milan delusi e inviperiti per il rendimento decisamente sottotono degli uomini di Fonseca a metterlo nel mirino. No, perché secondo Repubblica è direttamente la società, di cui l'ex bomber è diretta emanazione in quanto consigliere personale del patron Gerry Cardinale, a non essere entusiasta del suo operato fin qui.

A far incrinare i rapporti tra l'esuberante Ibra e RedBird sarebbe stata la gaffe con lo youtuber IShowSpeed, la famosa gag omofoba ("Chi si muove è gay") considerata da tutti uno scivolone, a maggior ragione per un club come il Diavolo che ha fatto della inclusività un suo marchio di fabbrica mediatico (e la maglietta rosa-viola vendutissima anche tra i non appassionati di calcio ne è una testimonianza). 

 

 

 

Da 9 mesi lo svedese è considerato un dirigente a tutti gli effetti, quasi il responsabile del settore sportivo visto che Giorgio Furlani lo è da quello economico-finanziario e Geoffrey Moncada da direttore tecnico si occupa esclusivamente di mercato. In pratica, Zlatan dovrebbe sostituire Paolo Maldini nel ruolo di raccordo tra società e giocatori. Dovrebbe essere il parafulmine, l'uomo che si espone quando le cose vanno male, che difende allenatore e calciatori, che magari indica la via per il futuro. Finora, però, ha brillato per qualche dichiarazione in conferenza stampa in agosto e per qualche "spacconata" delle sue in vacanza. A peggiorare le cose, il disastro dell'Olimpico con Rafa Leao e Theo Hernandez ribelli contro mister Fonseca, senza che nessuno li abbia obbligati a chiedere scusa subito dopo la fine della partita contro la Lazio

 

 

 

Il senior advisor di Cardinale è sulla graticola. "Nella sede del Portello e a Milanello si eccepisce parecchio sui suoi comportamenti", spiega Repubblica, che cita poi "la 'vendetta' contro l'ex compagno di squadra Ignazio Abate, suo amico storico, colpevole secondo la vulgata di non avere lanciato nella scorsa stagione, da allenatore della Primavera (una finale di Youth League), l'attaccante Maximilian Ibrahimovic (2006), figlio maggiore di Zlatan. Il quale, dopo l'addio di Abate ora sulla panchina della Ternana in serie C, avrebbe rincarato la dose, prima spostando dalla Primavera alla femminile Beniamino Abate, papà di Ignazio e preparatore dei portieri, e poi facendolo licenziare senza preavviso". Altre voci maliziose riferiscono di un Ibra più presente al Vismara, dove gioca l'altro figlio Vincent, che a Milanello. 

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