Jannik Sinner, la minaccia: "Perché può perdere il titolo dello Us Open"
Neanche il tempo di godersi il trionfo della scorsa domenica allo Us Open, che Jannik Sinner deve già guardarsi da chi potrebbe revocargli il grande slam di New York. Tutta colpa, ancora una volta, della positività al test antidoping di Indian Wells. Il termine per la presentazione del ricorso sull'assoluzione dell'azzurro da parte della Wada scadrà in una data compresa tra il 23 e il 30 settembre. Ma se l'Agenzia Mondiale Antidoping non si opporrà alla decisione del Tribunale del Tennis, il caso sarà da considerarsi chiuso.
Ma se la Wada facesse ricorso? Appare sempre più improbabile, come confermato anche da un funzionario dell'agenzia sotto anonimato, ma se accadesse il quadro si farebbe decisamente più complesso. In tal caso si aprirà un procedimento di arbitrato davanti al Tas di Losanna che si dovrebbe svolgere in un'unica udienza e concludere poi entro massimo 5 mesi. In teoria la Wada potrebbe anche chiedere al Tas di sospendere provvisoriamente Jannik Sinner. Ma è una circostanza che si verifica di rado. Quindi, almeno su questo punto, l'altoatesino può dirsi tranquillo.
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Il rischio concreto per il numero uno al mondo coincide con una condanna da 3 a 6/8 mesi a partire dal 10 marzo 2024, il giorno in cui è stata accertata la positività al farmaco proibito. In quel caso l'azzurro perderebbe tutto quello che ha vinto da quella data fino al termine della pena. E lo Us Open? Per la revoca del grande slam, spiega il Corriere della Sera, servirebbe una squalifica pari a sei mesi.
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