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Nico Gonzalez, la Juve ora trema: le "sciagure" della sosta per le Nazionali

Pasquale Guarro
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Cara vecchia sosta, rieccoci, non ci eri mancata per niente. Ormai è una consuetudine con cui abbiamo imparato a dover fare i conti: non fai in tempo a goderti l’avvio del nuovo campionato che alla terza giornata, puntuale come le tasse, arriva lo stop forzato. C’è la Nations League, questa meravigliosa competizione cui la maggior parte dei tifosi non ha ancora trovato un senso.

La verità è che quando arriva la sosta si sa solo che si ferma il campionato, basti pensare che in molti neanche sapevano che ieri avrebbero giocato Italia e Francia l’una contro l’altra, mentre tra quelli che lo sapevano c’è stato comunque chi ha scelto di guardare Sinner. Queste soste rendono felici solo i ct, ormai è comprovato, certo è comprensibile anche il loro punto di vista: hanno sempre poco tempo per mettere insieme un gruppo e renderlo affiatato per le partite che contano. Ma allora aveva assolutamente ragione Arsène Wenger nel suggerire una formula che sarebbe assolutamente logica: destinare un mese intero alle nazionali, idealmente dal 20 agosto al 20 settembre, abolendo definitivamente qualsiasi sosta, riconosciuta nell’universo calcistico come evento avverso a tifosi, club e allenatori.

 

 

 

EVENTO AVVERSO

La storia è piena di esempi di calciatori che partono sani e rientrano malconci, certo, fa parte del mestiere, ma allora le federazioni contribuissero agli stipendi. È utopico? Addirittura abominevole se pensiamo che questi sportivi vanno a servire il proprio paese? Tutto opinabile, ma se osserviamo la questione dal punto di vista dei club, diventa tutto meno scontato, specie se pensiamo che chi versa questi lauti ingaggi non può neanche più contare sullo sgravio del decreto crescita o su performanti leggi sugli stadi, se pensiamo all’Italia.

Questa prima sosta di inizio stagione ha già presentato il conto alla Juventus, i bianconeri, nel giro di una settimana, hanno detto arrivederci a presto alla fascia destra: infortunati entrambi i nuovi acquisti, Conçeicao (21) e Nico Gonzalez (26). Il primo, a onor del vero, si è fatto male a Torino, ma il secondo no: l’ex viola si è fermato al minuto 51 per un problema muscolare alla gamba sinistra e ha chiesto il cambio durante la partita tra Argentina e Cile. Adesso l’esterno argentino è in dubbio per Empoli.

E a proposito di Empoli, anche i toscani pagano dazio in questa prima sosta per le nazionali: Roberto D’Aversa ha infatti perso uno degli elementi di maggior spicco dell’intera formazione, ovvero Jacopo Fazzini (21). Il calciatore ha riportato un problema muscolare dopo appena 13 minuti di gioco con il San Marino (Under 21) e non sarà a disposizione per la sfida contro la Juventus. C’è stata apprensione anche per il calciatore della Roma, Tommaso Baldanzi (21), uscito per una contusione, anche lui contro San Marino. Gli accertamenti non hanno riscontrato nulla di grave e quindi i giallorossi possono tirare un sospiro di sollievo.

 

 

 

Normali dinamiche di chi deve far fronte a un calendario fitto, reso ancora più pesante dalle nazionali. Perché noi la chiamiamo impropriamente pausa, ma per i calciatori convocati è un bell’extra di stress, tra partite e viaggi intercontinentali, se per esempio pensiamo ai sudamericani come Nico Gonzalez. E ogni volta non rimane che incrociare le dita e sperare in bene. Ma quando in ballo ci sono milioni e milioni di euro forse bisognerebbe affidarsi a qualcosa di più concreto...

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