Cerca
Logo
Cerca
+

Sinner, il punto del miracolo: cade, si fa male al polso, distrugge Draper, 15 secondi da ovazione

  • a
  • a
  • a

Quindici secondi, quindici secondi di emozioni forti. Jannik Sinner batte Jack Draper e approda alla sua prima finale degli Us Open, lasciando il pubblico dell'Arthur Ashe e gli italiani che lo stanno seguendo da casa, a mezzanotte, letteralmente senza fiato. 

Il numero 1 del tennis mondiale è più forte del suo avversario e amico britannico, ma il numero 25 del ranking Atp lotta come un leone per due set, finiti 7-5 7-6, prima di cedere di botto nel terzo. Ma è nel secondo parziale, finito al tie-break, che Sinner scrive forse la pagina più bella e clamorosa di questa edizione di Flushing Meadows. Siamo sul 4-4,alla battuta c'è Draper con la palla del game. 

 

 

 

Servizio potente, Sinner risponde con un rovescio a due mani un po' in difficoltà, Draper si inventa un tocco corto quasi perfetto, che costringe l'azzurro a una corsa sotto rete. Altro rovescio morbido a incrociare con il rivale che a questo punto ha tutto il campo per piazzare il punto. Appoggia di piattone sulla linea di fondo, ma nel frattempo Sinner ha recuperato miracolosamente la posizione e riesce a difendere con un pallonetto. Qui avviene il dramma: Jannik scivola, perde il controllo della posizione e cade a terra dopo un saltino, appoggiando male il polso sinistro. Si rialza dolorante, toccandosi il braccio.

 

 

 

Nel frattempo la palla alta viene colpita da Draper con uno smash dal centro della sua metà campo. E' finita, pensano tutti. Ma non il Rosso di San Candido, che legge il colpo dell'avversario con un paio di decimi di secondo d'anticipo, decisivi. Ecco la magia: Jannik colpisce di dritto a incrociare, con tutta la forza che gli è rimasta nel braccio dopo il capitombolo di due secondi prima, e la pallina trafigge nel vero senso della parola Draper, rimasto spiazzato da quanto accaduto davanti ai suoi occhi. Il colpo del torneo, con il pubblico che esplode in una lunga ovazione mentre Jannik se ne va tenendosi il polso. E il commentatore americano esplode in un "No way", non è possibile. Invece sì, lo è, ma solo per Jannik e pochissimi altri nella storia del tennis.

 

 

Dai blog