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Jannik Sinner, le trame oscure contro l'azzurro: "Subito dopo gli Us Open"

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Manca sempre meno alla semifinale dello Us Open che vedrà Jannik Sinner affrontare il collega e amico Jack Draper. Il match è attesissimo. Il numero uno al mondo è il favorito per la vittoria finale dell'ultimo grande slam della stagione. L'inglese, invece, è parso in forma smagliante in tutto il torneo. Ma sulle ultime battute del cemento americano aleggia un'ombra oscura che potrebbe guastare i piani - e la carriera - dell'altoatesino.

L'azzurro è riuscito ad approdare in semifinale, nonostante tutto il clamore mediatico scaturito dalla notizia della sua positività al test antidoping di Indian Wells. Diversi colleghi - come Carlos Alcaraz e Nick Kyrgios - hanno puntato il dito contro il numero uno al mondo. Secondo loro, l'altoatesino si sarebbe macchiato di condotta antisportiva. Ma non sono mancate anche gli attestati di stima e solidarietà di altri grandi del tennis. Basti pensare a Rafa Nadal e André Agassi. Sinner - è necessario ricordarlo - è stato dichiarato innocente, perché il farmaco proibito sarebbe stato assunto in maniera del tutto involontaria.

 

 

Ma forse non è detta ancora l'ultima parola. La Wada avrebbe tempo fino alla mezzanotte di lunedì 9 settembre - all'indomani della fine dello Us Open - per presentare il ricorso al TAS, il tribunale sportivo di Losanna, contro la sentenza ITIA, esattamente 21 giorni dopo la sentenza dell’ITIA del 19 agosto: l’annuncio potrebbe slittare a martedì, quindi a slam terminato, anche per la relativa sospensione che impedirebbe all’azzurro di giocare il turno di Coppa Davis a Bologna. In Svizzera poi tutto si giocherebbe sulla tempistica che però potrebbe non essere rapida.  

 

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