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Jannik Sinner, allarme di Vagnozzi a poche ore dal match: "A New York c'è un problema"

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L’allenamento di giovedì era per rilassarsi e preparare al meglio la sfida con Jack Draper (numero 25 Atp), con la voglia di prendersi il secondo Slam di stagione “approfittando” anche degli out di Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Alexander Zverev, l’unico che poteva raggiungerlo al posto di numero uno al mondo. Jannik Sinner però non pensa ai calcoli, solo a fare bene, dopo essere uscito a fatica dalla positività per il caso Clostebol. 

Intanto il suo allenatore, Simone Vagnozzi, ha parlato alla stampa italiana nelle precedenti ore: “Con Draper sarà dura — spiega coach Vagnozzi a Flushing Meadows — dato che è uno dei giovani più promettenti del circuito. Lo conosciamo da tempo e ci aspettiamo una sfida piena di insidie. Ha avuto diversi infortuni negli ultimi anni che ne hanno rallentato la crescita. Sta giocando con il vento in poppa, ha poco da dimostrare visto che ha già fatto il suo miglior risultato e che gioca contro il numero 1 del mondo. Proverà a giocare sopra ritmo e Jannik dovrà essere bravo, in particolare a inizio match, a gestire la situazione”.

 

 


Nonostante la vittoria su Medvedev, le percentuali di battuta di Sinner sono leggermente diminuite su un campo piuttosto tecnico come quello di New York: “C’è una spiegazione tecnica — ha spiegato a riguardo l’allenatore di Jannik — sull’erba tbasta un po’ meno per essere efficace, magari uno slice mirato al corpo, giocato a una velocità non eccelsa ti può dar punti. E poi penso, però, che ci sia anche una questione di palline. Se notate, qui a New York tanti fanno fatica, i ragazzi dicono che la palla non si sente molto sulla racchetta. Lo confermano le percentuali di Medvedev che la questione sia questa. E, infine, di sera la palla è ancora più ‘smorta’, quindi non aiuta gli ace”.

Vagnozzi è particolarmente soddisfatto di come l’altoatesino abbia gestito le difficoltà di un torneo iniziato con grandi timori e grandi dubbi: "Le difficoltà ci sono sempre dentro un team — ha aggiunto — ma nella difficoltà è fondamentale cercare di rimanere uniti, il più possibile. E questo è quello che abbiamo fatto”. Nonostante le critiche per la positività al Clostebol, “siamo rimasti sull'obiettivo giorno dopo giorno, anche perché alcune cose non le puoi controllare e non potevamo far altro che rimanere sul pezzo. Siamo stati bravi, ma soprattutto lo è stato Jannik perché è lui che va in campo. Siamo con la coscienza a posto, per noi è un capitolo chiuso".

Dopo i dubbi del primo match, quando Sinner ha iniziato con un primo set da incubo contro McDonald, l’altoatesino si è trasformato fino alla grande prestazione con Paul e Medvedev: "La cosa che mi è piaciuta di più è stato il crescendo che ho visto in queste cinque partite — ha concluso Vagnozzi — A livello mentale e a livello di atteggiamento ogni volta è entrato sempre più dentro la partita. Pian piano ha ritrovato l'energia positiva del pubblico ed è tornato a sorridere anche dentro al campo, e questa è la cosa che ci rende maggiormente felici".

 

 

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