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Jannik Sinner, quei messaggini scambiati con Draper. Prima della semifinale...

Roberto Tortora
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Amici nella vita, avversari per una notte. Questa sera, pomeriggio nella lontana New York, Jannik Sinner e Jack Draper si giocano l’accesso alla prima finale della loro storia a US Open. Destino crudele che l’uno debba dare una delusione all’altro, ma lo sport non ammette eccezioni. Entrambi classe 2001, Draper appena più giovane compirà 23 anni a Dicembre: “Jannik è qualcuno a cui sono decisamente legato e, in uno sport duro come il tennis quando tu, giovane, sei sempre in viaggio e sotto pressione fisicamente ed emotivamente, non si hanno molti amici. Lui per me lo è”. Sinner conferma: “Sì, ci mandiamo messaggi quando abbiamo momenti belli o brutti, cercando di tenerci su. È una grande amicizia”.

Oggi, però, testa alla partita e Sinner sa già come si fa: “Le semifinali sono partite un po’ diverse. Sono fortunato ad aver già vissuto queste sensazioni. Draper? Merita di essere in semifinale e nessuna vittoria è scontata, bisogna trovare una soluzione con ogni avversario, che è quello che cerco di fare. È mancino, quindi difficile da leggere. Serve benissimo, colpisce benissimo il dritto, il rovescio è molto solido. È un giocatore molto bravo in tutto, fa molto serve and volley, cerca la rete”. Draper, un po’ maliziosamente, ricorda i primi approcci con l’italiano: “Ho incontrato Jannik in un torneo under 18, in doppio: era un Itf di Grado 1. Non lo conoscevo, non era uno dei migliori juniores. Con il mio partner ci dicevamo ‘Oh, gioca su di lui che è quello più debole…’. Sinner, però, rimanda questa palla nel campo avversario: “Ah, non ricordo di aver giocato in doppio contro di lui, però è vero che io da junior non ero mai stato bravo… ma ricordo poco, sono stato junior molto poco”. Draper, allora, è costretto a correggere il tiro: “Penso che come persona sia incredibilmente gentile, genuino, divertente, e questo è più importante dell’essere un grande giocatore, ed è un giocatore incredibile”.

 

 


Insieme, poi, hanno giocato a Montreal: “Abbiamo giocato insieme in doppio, ci siamo conosciuti ancora di più”. Lo dice Sinner, ma Draper rincara la dose: “È stato fantastico, non avevo mai vinto una partita di doppio nel Tour, e giocare con il numero uno al mondo mi ha insegnato delle cose, oltre a essermi divertito molto con lui”. Sinner e Draper apriranno la serata. L’altra semifinale, Tiafoe- Fritz, all’1 di notte.

 

 

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