Jannik Sinner, Botic è l'alleato perfetto: tutto ribaltato agli Us Open
Sinner va, Alcaraz frana. I due assi di briscola del tennis di oggi e di domani (i 37 anni di Djokovic non regalano futuro al serbo), stanno vivendo sensazioni e brividi opposti all’ombra della Grande mela dove si sta disputando, nottetempo l’ultimo slam della stagione. A Flushing Meadows il nostro caro rosso di Sesto Pusteria sta superando a suo modo la vicenda-Clobesol: lo fa triturando gli avversari (prima McDonald e poi Michelsen) e avvicinandosi al terzo turno che lo vedrà opposto stasera all’australiano O’Connell, numero 87 del ranking e giustiziere di Mattia Bellucci.
Un irriconoscibile Carlitos Alcaraz, invece, ha conosciuto la più brutta giornata del suo 2024 perdendo al secondo turno contro Botic van de Zandschulp (6-1, 7-5, 6-4 in 2 ore e 19 minuti) e denotando una forma psicofisica imbarazzante per uno che ha fatto suoi Roland Garros e Wimbledon. L’olandese si candida a titolo di “sinnerista” di ferro, avendo battuto due “nemici” di Jannik come Shapovalov e Alcaraz. Tra l’altro sul caso doping non le ha mandate a dire a Kyrgios: «Al contrario suo, non esprimo giudizi rapidamente. Se hanno stabilito che Sinner non ha fatto nulla di sbagliato, io ci credo. Lui non farebbe mai cose del genere». Tornando ad Alcaraz, ha perso nettamente ed è parso l’ombra del toreador che ha già quattro slam in bacheca: «È stata una lotta contro me stesso. Non riuscivo a controllare le emozioni. Non posso essere così se voglio pensare a fare grandi cose, devo migliorare, imparare. Mentalmente non sono a posto».
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Sinner, viceversa, sta facendo un passettino alla volta alla ricerca della forma migliore: «Ogni giorno mi sento meglio. Anche nello spogliatoio ho ripreso a scherzare con chi conosco e mi rispetta. Ci sono momenti nel corso della giornata in cui rivedo me stesso, anche se ancora non sono il solito Jannik. Ma sono sulla buona strada». Fra l’altro ieri, durante la presentazione del girone di Coppa Davis a Bologna (10-15 settembre) laddove l’Italia incontrerà Brasile, Belgio e Olanda, è arrivata la conferma che Jannik ha comunicato la sua presenza. Sempre che non arrivi sino in fondo a Flushing Meadows visto che la finale degli US Open è schedulata a soli due giorni prima del via della Davis.
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