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Musetti avanti agli Us Open, "miracolo" contro Kecmanovic: il punto che fa venire giù Flushing Meadows

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Dopo il bronzo olimpico a Parigi, Lorenzo Musetti inizia alla grandissima anche gli Us Open. Incredibile la battaglia con Kecmanovic al terzo turno di Flushing Meadows, terminata al quinto set dopo mille emozioni.

Il punteggio, 3-6, 6-4, 6-4, 2-6, 7-5, addirittura non esprime al meglio il sali-scendi tecnico ed emotivo del match. Lo fanno, meglio, gli ultimi secondi dell'incontro: un ace fulminante per l'italiano, che aveva annullato in precedenza due palle match all'avversario, quindi la gioia incontenibile e l'urlo a tutta gola, con i muscoli mostrati al pubblico in stile Balotelli a Euro 2012, dopo la doppietta alla Germania. E dagli spalti si alza il coro "Lorenzo! Lorenzo! Lorenzo!". 

 

 

 

Ora il toscano affronterà lo statunitense Brandon Nakashima. Niente da fare invece per Matteo Berrettini, sconfitto 6-3, 7-6, 6-1 in tre set dal padrone di casa Taylor Fritz, testa di serie numero 12. Il tennista romano, in un 2024 di grande ripresa, paga ancora la scarsa abitudine alle competizioni su 5 set e tabelloni decisamente poco morbidi, soprattutto nei primi turni dei grandi tornei. 

 

 

 

Soffre anche Novak Djokovic: l'oro di Parigi arriva al terzo turno grazie al ritiro per infortunio di Laslo Djere, che pure stava perdendo per 6-4, 6-4 2-0 ma che nel secondo set era in vantaggio per 4-2 prima del crollo fisico. 

 

 

Soddisfatto, intanto, Jannik Sinner. Il numero del ranking mondiale, reduce dal Clostebol-gate, ha ammesso: "L'ultimo periodo non è stato semplice per me. Credo che ora piano piano stiamo cercando con il mio team di tornare alla normalità. Sono molto contento di quello che ha detto Matteo Berrettini, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. Mi ha manifestato molta stima, è stato un grande onore". "Io non farei mai niente di male - racconta l'altoatesino - ma più si avvicinava la sentenza e meno mi divertivo in campo. Chi mi conosceva, vedeva un Jannik diverso che si divertiva meno, con meno voglia. Grazie a chi mi è stato vicino, perché mi hanno sempre trattato in modo normale". 
 

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