Ibrahimovic entra nella spogliatoio e si scatena: "Allenatore al posto di Fonseca", una voce esplosiva
Serviva una strigliata, dopo un inizio di campionato da dimenticare che ha portato un singolo punto in due partite. Il Milan di Paulo Fonseca è un incubo e lo ha dimostrato sia contro il Torino sia contro il Parma.
Con la squadra di Vanoli è arrivato un miracoloso pari in extremis, con quella di Pecchia un k.o. a conti fatti giusto per la voglia vista in campo. Prestazioni che alla società non sono piaciute, tanto che Zlatan Ibrahimovic non le ha mandate a dire parlando alla squadra bruscamente. Proprio dopo il k.o. del Tardini, lo svedese ha parlato alla squadra nello spogliatoio, in un confronto brusco e deciso. Zlatan, secondo La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua ai suoi giocatori, che hanno ascoltato. Parole decise, senza alzare i toni, che non sono passate inosservate. Quasi a prendere il posto di Fonseca, per un attimo, e diventare lui l'allenatore.
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La sintesi del discorso di Ibra, secondo la Rosea, è questa: ”La qualità c’è, la squadra è di fatto al completo, ora dovete essere motivati". Per Ibra il gruppo è all’altezza e ha guadagnato in personalità, il mercato potrà aggiungere solo eventuali rifiniture. Concetti che aveva ribadito anche pubblicamente: "Abbiamo preso giocatori con carattere, che portano qualcosa in più anche dal punto di vista umano — le parole di Ibra — Altri acquisti? Siamo al sesto giorno di sette...".
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Il fatto dei due stop in altrettante partite è una questione di testa. Troppi singoli non hanno avuto la voglia di correre in soccorso del compagno. Leao aveva avviato il raddoppio gialloblù con un’apertura sbilenca, Theo Hernandez embrava frenato nei recuperi. Sono loro, i due giocatori di maggior talento, da cui il Milan vuole farsi trascinare. E che invece due giorni fa sono stati il freno principale. Ibra non si è rivolto a nessuno in particolare, ma Theo e Leao sono inevitabilmente i principali destinatari del suo appello motivazionale.