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Sinner agli Us Open, allo stadio Arthur Ashe lo accolgono così dopo il caso doping

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Applausi e ovazione: così il pubblico dell'Arthur Ashe di Flushing Meadows ha accolto Jannik Sinner. Il numero 1 del mondo ha svolto i primi allenamenti in vista dello US Open 2024. Sinner si è allenato con Lorenzo MusettiGrigor Dimitrov, osservato dai coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi. Bello e significativo l'applauso riservato all'italiano all'ingresso sul campo.

Una dimostrazione d'affetto importante e ben accolta dopo l'assoluzione per la positività al Clostebol. Jannik si è poi sottoposto a una doppia seduta di allenamento con l'amico Hubert Hurkacz: un'ora sul Centrale, poi un'altra sul campo di allenamento 3. Con Dimitrov, Sinner non ha giocato un set di allenamento ma solo palleggi per affinare i colpi da fondo e a rete. E' apparso concentrato, ancora cauto nella ricerca della palla dalla parte del diritto dopo i problemi all'anca. Ma tutto sommato è stato solo il primo assaggio dell'avvicinamento verso il match d'esordio contro Mackenzie McDonald.

 

 

 

"Non è certo la vigilia ideale per uno Slam, ma so che non ho fatto niente di male. Ho già giocato con questo nella testa e non è andata male. E' un sollievo essere stato assolto, cercherò di fare il meglio in questo torneo", sono state le prime parole del 23enne di San Candido in conferenza stampa, reduce dalla notizia della positività con relativa assoluzione. "E' stato un processo lungo, ho dovuto farci i conti per mesi. Ho dovuto prendere decisioni difficili in base all'esito", ha spiegato l'altoatesino.

 

 

 

"Ci sono date che devi rispettare durante il procedimento, non puoi decidere quando la notizia viene fuori e quando no. Sono felice che sia finita, è un sollievo per me per il mio team. Chiaramente per questo motivo la preparazione per lo Us Open non è stata la migliore". Sinner ha confermato che Ferrara e Naldi non fanno più parte del team: "Per prima cosa voglio dire che hanno avuto un ruolo notevole nella mia carriera. Abbiamo lavorato insieme due anni, abbiamo fatto un lavoro incredibile insieme, con grandi successi. Ora per via di questi errori non sento più la fiducia per continuare con loro" ha detto.


 

 

 

Tornando sul processo, Sinner ha ricostruito ancora una volta la vicenda: "Quando siamo stati informati della positività, la prima cosa che abbiamo fatto è stata provare a capire quale fosse la sostanza. Abbiamo chiesto a Umberto, perché è quello che conosce bene queste cose. Ha capito subito che si trattava del suo spray, e come era finito nel mio organismo. Ha spiegato tutto subito ai giudici, per questo ho potuto continuare a giocare. Naturalmente dietro le quinte dovevamo anche cercare di capire cosa sarebbe potuto succedere in futuro ma se ho potuto giocare è stato perché hanno creduto in me, in noi".

Certo, ha aggiunto, "ero preoccupato perché era la prima volta che mi succedeva, e spero che sia l'ultima. C'è anche da considerare la concentrazione, 0.000000001, ci sono tanti zeri prima di arrivare all'uno. Ma ero preoccupato perché metto sempre molta attenzione a queste cose, sono attento, corretto in campo". "Ho continuato a giocare perché so di non aver fatto niente di male, di essere sempre stato un giocatore pulito. Chiaramente - ha concluso - questa notizia può cambiare qualcosa ma chiunque mi conosca bene sa che non farei mai qualcosa contro le regole. Rimane un momento molto duro per me e per il mio team. Qui capisco anche chi sono i miei amici e chi no. Per la reputazione vedremo, non è una cosa che posso controllare".

 

 

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