Anche la politica in campo per Euro 2016
A un mese dall'assegnazione, un DdL per tirare la volata alla candidatura
Mancano dall'Italia dal lontano 1980. Ora il Bel Paese ci riprova e torna a chiedere alla Uefa di ospitare i campionati Europei del 2016. Se la notizia era già nota da quando, il 18 aprile 2007, l'affidamento dei campionati europei del 2012 fu assegnata a Ungheria e Polonia (preferite proprio all'Italia), ora si muovono anche le istituzioni. Un nuovo disegno di legge bipartisan per sostenere lo sport italiano è stato presentato infatti oggi dal senatore Alessio Butti (PdL) al Senato e dall'onorevole Giovanni Lolli (Pd) alla Camera. “La proposta normativa - spiegano i primi firmatari del testo - va a sostegno della candidatura dell'Italia per ospitare i campionati europei di calcio 'Uefa Euro 2016'. Con questa legge il Parlamento italiano si fa trovare già pronto per discutere e recepire le disposizioni relative all'organizzazione dell'evento, nella speranza che gli Europei 2016 vengano assegnati all'Italia”. A tal proposito la decisione definitiva dell'assegnazione avverrà già il 28 maggio 2010, quando i dirigenti della UEFA decideranno tra l'Italia e i cugini transalpini. “Proprio per questo - aggiungono i due parlamentari -, abbiamo accolto la richiesta della Federazione Italiana Gioco Calcio prevedendo una serie di disposizioni finalizzate a garantire il miglior risultato nell'organizzazione dell'evento: dalle misure a difesa dei segni distintivi dell'Uefa, alla commissione per consentire l'ingresso in Italia a soggetti provenienti da tutte le federazioni associate all'Uefa, dalla tutela della salute dei non fumatori alla disincentivazione all'utilizzo di bevande alcoliche”. Tuttavia il tasto dolente su cui l'Italia dovrà dare efficaci e celeri risposte sono ancora quelle legate agli stadi: le strutture vetuste e superate del nostro Paese non convincono la Uefa, soprattutto per quel che concerne la sicurezza. A tal proposito la politica qualche cosa sta facendo, con il disegno di legge sugli stadi che, dopo essere stato approvato al Senato lo scorso ottobre, sta per concludere l'iter anche alla Camera: nel testo sono infatti previste agevolazioni e facilitazioni burocratiche per chi vuole costruire o ristrutturare gli stadi. Basterà per cancellare quella noncuranza sugli impianti che dura ormai da Italia '90? La risposta la avremo tra appena un mese.