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Sinner, positivo al doping? Ma è innocente: quanti punti gli tolgono in classifica

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Jannik Sinner è risultato positivo a un farmaco vietato dal circuito Atp. Ma per fortuna è innocente ed è stato già scagionato. Il numero uno al mondo sarà dunque presente agli Us Open, il grande appuntamento statunitense. Il Clostebol sarebbe stato rilevato nelle sue urine in quantità infinitesimale, inferiore a un miliardesimo di grammo. Quindi poca, pochissima roba. La positività a questa sostanza proibita gli era stata contestata dall'Ita in seguito a un controllo effettuato dall'International Tennis Integrity Agency. Come riporta la Gazzetta dello sport, è stato appurato che l'assunzione è stata del tutto involontaria. Perciò Jannik Sinner non ha colpe. Ma come è stato possibile che l'azzurro abbia assunto una sostanza proibita senza che ne fosse al corrente?

Sembra che il fisioterapista di Sinner abbia utilizzato un prodotto contenente la sostanza vietata per curarsi un dito ferito. Poi avrebbe effettuato un massaggio al numero uno al mondo e così il farmaco è entrato in contatto con la pelle di Sinner. Perciò l'altoatesino non ha colpe. Solo un caso di serendipity, che però poteva costare una carriera. Ma c'è comunque una grana molto fastidiosa.

Poiché il giocatore è responsabile anche per il suo team, la International Tennis Integrity Agency ha deciso di togliergli i 400 punti della finale di Indian Wells e il relativo premio in denaro, circa 300mila euro. Per fortuna Djokovic - che si trova al secondo posto della classifica Atp - è molto staccato da Sinner. E in questo modo l'azzurro rimane lo stesso in cima alla vetta del tennis mondiale.

"Ora mi lascerò alle spalle questo periodo impegnativo e profondamente sfortunato. Continuerò a fare tutto il possibile per assicurarmi di continuare a rispettare il programma antidoping dell'Itia e ho una squadra intorno a me meticolosa nel seguire le regole". Jannik Sinner ha commentato così su Instagram il proscioglimento da parte dell'Itia dopo la sua positività al Clostebol. "Le regole antidoping devono essere molto rigide per essere efficaci -sottolinea l'avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law-. Purtroppo la sfortunata conseguenza è che, occasionalmente, atleti del tutto innocenti ne rimangono coinvolti. Non c'è dubbio che Jannik sia innocente. In questo caso l'Itia non ha messo in discussione questo principio chiave. Tuttavia, secondo le norme sulla responsabilità oggettiva, Jannik è responsabile di tutto ciò che è presente nel suo sistema, anche quando ne è del tutto inconsapevole, come in questo caso eccezionale."

 

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