Serie A, Inter e Milan gemelle diverse: ecco cosa manca
La prima giornata ha confermato che Inter e Milan non sono cugine ma gemelle diverse. Hanno bisogno entrambe di qualcosa ed è anche chiaro cosa: l’una, l’Inter, di una certa cattiveria agonistica che le è mancata nella prima mezz’ora a Genova e qualche novità tattica importante, l’altra, il Milan, di calma e ordine perché viene da anni di partite schizofreniche sia dal punto di vista tattico che emotivo. In sostanza, l’Inter dovrebbe prendere qualcosa dal Milan e viceversa.
A meno di colpi di scena degli ultimi dieci giorni, vedi alla voce Chiesa, i nerazzurri non hanno tamponato il più evidente difetto strutturale della rosa: l’assenza di giocatori dallo spunto individuale, capaci di saltare l’uomo senza utilizzare le rotazioni posizionali dell’impianto di Inzaghi. Lo avevano fatto a gennaio con Buchanan ma per almeno due mesi bisognerà fare a meno di lui, e comunque il giocatore era in costruzione per reggere l’urto dei massimi livelli.
Federico Chiesa, addio Juve... ma resta in Serie A: il colpo che cambia il quadro
L’Inter avrebbe bisogno di uno o due profili di questo tipo per avere un’alternativa non prevedibile da sfoderare all’occorrenza. La prevedibilità, infatti, può diventare un tema per Inzaghi perché i campioni d’Italia, in quanto tali e in quanto identici per caratteristiche allo scorso anno, sono stati studiati da tutti e quindi si moltiplicheranno le squadre in grado di proporre buone contromisure. Ciò non significa che l’Inter debba rivedere il proprio impianto, ma dotarsi di qualche variazione sì.
Il paradosso è che il Milan è pieno di questi giocatori da illuminazioni improvvise ed estranee al contesto di gioco. I vari Leao, Pulisic, Okafor, Theo e Chukwueze faticano semmai a convivere in un sistema, a garantire l’equilibrio, motivo per cui Fonseca dovrebbe prendere spunto dall’Inter che in questo particolare lo scorso anno ha raggiunto un livello assoluto.
Banalmente, se uno va, l’altro copre e l’inerzia delle azioni è controllata, non subita. Anche la capacità emotiva di capire i diversi momenti della partita manca al Milan (e nell’Inter è presentissima), squadra umorale che tende a perdersi ed esaltarsi in pochi secondi, recuperando partite nei finali ma anche buttandone via alcune già vinte.
Ai rossoneri serve normalità, ripartire dalle basi di una formazione logica in cui ognuno è al suo posto e ha compiti precisi, possibilmente che non vengano cambiati ogni partita (vedi Loftus -Cheek che, dopo un anno da incurso re, si ritrova a fare il costruttore). Ai nerazzurri serve un’alternativa, una sorpresa, un pizzico di disordine. Eccole, Intere Milan le gemelle diverse che si attraggono in classifica, finché derby non le separa.
"Dai che lo sai, non fare il furbo". Di Canio gela Bergomi: la bomba di mercato in diretta