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Imane Khalif denuncia, Elon Musk e J.K. Rowling indagati per cyberbullismo

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Le Olimpiadi sono finite, ma il caso Imane Khelif continua a tenere banco. Soprattutto da quando l'atleta algerina ha annunciato nei giorni scorsi di voler sporre denuncia per cyberbullismo dopo i presunti attacchi ricevuti sulla sua identità sessuale esplosi dopo la ritirata dal ring dell'italiana Angela Carini che aveva definito il pugno ricevuto dalla Khelif troppo forte. Insomma, la medaglia d'oro non sembra aver placato la sua rabbia ed eccola entrare sul "ring" della giustizia.

Imane Khelif ha depositato la denuncia presso il polo giudiziario francese. Secondo la rivista americana Variety, nella denuncia sono citati il padre fondatore di twitter, (ora X) Elon Musk e l'autrice della saga di Harry Potter, Jk Rowling. Per il legale della sportiva "le ingiuste vessazioni subite dalla campionessa di pugilato rimarranno la più grande macchia su questi Giochi Olimpici". La Procura di Parigi ha dunque aperto una indagine, in particolare, l'inchiesta è stata avviata dal Centro Nazionale per la lotta contro l'odio online per "molestie informatiche a causa del genere, provocazione pubblica alla discriminazione e insulto pubblico a causa dell'origine", ha precisato l’organismo giudiziario.

Le indagini sono state affidate all'Ufficio Centrale per la lotta contro i crimini contro l'umanità e i crimini ispirati all'odio. Nei giorni scorsi, l’avvocato di Khelif, Nabil Boudi, aveva dichiarato che “l’inchiesta penale determinerà di chi è stata l’iniziativa di questa campagna misogina, razzista e sessista, ma dovrà riguardare anche chi ha alimentato questo linciaggio digitale". L'avvocato della Khelif ha inoltre spiegato alla rivista Variety che non è esclusa la possibilità che nella lista venga aggiunto anche l'ex presidente americano Donald Trump. "Lui ha postato un tweet su Imane: quindi, che sia nominato o meno, verrà fuori nel quadro della procedura”, ha sottolineato l’avvocato. Su X, Trump aveva promess che se fosse stato eletto "mpedirò agli uomini di partecipare alle gare femminili”. 

 

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