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Jannik Sinner, il gesto che preoccupa tifosi: cosa non è sfuggito ai più attenti

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A Montreal ha spaventato tutti, per una condizione lontana da quella ottimale vista a inizio stagione. E nel terzo set contro Rublev lo si è visto piegato sulle ginocchia, visibilmente esausto dopo lo stop dovuto alla tonsillite che gli ha costretto a saltare anche i Giochi olimpici di Parigi. "È stata una partita difficile — ha detto Sinner — Non ho iniziato molto bene ma poi dopo il secondo set mi sono trovato in una situazione migliore. Nel terzo è andata com'è andata ma va bene così, è una cosa che capita. Lui ha giocato meglio nei momenti importanti ed ha meritato di vincere". E così Jannik ha salutato tutti, cadendo 6-3 1-6 6-2 contro il russo che è poi caduto in finale nei confronti dell’australiano Popyrin.

Insomma, tante vittorie ma anche tanti alti e bassi per Sinner in quest’annata, con il problema all’anca ritornato dopo essere stato patito dal tennista a Montecarlo e che gli aveva costretto a saltare Roma. Durante il secondo set della sfida con il russo, Jannik ha avvertito il fastidio ma non ha chiesto l'aiuto del fisioterapista come gli era invece stato consigliato dal coach Darren Cahill. A Cincinnati ci sarà comunque, dove esordirà al secondo turno contro Tallon Griekspoor o Alex Michelsen.

 

"Il problema fisico? È una spiegazione molto semplice: giocare due partite in un giorno è stata sicuramente dura per tutti perché non è quello a cui siamo abituati — le sue parole — Credo che questo tipo di cose siano un po' più mentali che fisiche. Anche se so che il mio corpo non è così pronto come vorrei a causa delle scorse settimane, ma è uno stato anche mentale. Speriamo di tornare in forma”. Essere pronto a Cincinnati “non penso sia ipotizzabile — ha detto Sinner — ma penso di poterlo essere per gli US Open, che è anche l'evento principale dello swing nordamericano, l'ultimo Slam dell'anno".

 

 

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