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Parigi 2024, scintille tra Malagò e Abodi: "Frasi fuori luogo"

Pietro De Leo
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Sono molto orgoglioso». Così il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, “saluta” l’edizione dell’Olimpiade parigina in cui l’Italia ha portato a casa un cospicuo bottino di medaglie. «Quaranta in 20 sport diversi”» spiega il presidente del nostro Comitato Olimpico nella conferenza stampa a chiusura delle gare. Stesso numero di medaglie ottenute a Tokyo. «Lo avevo detto. Ci siamo riusciti anche con una precisione evidente, analitica che ha caratterizzato in qualità il valore delle medaglie, 2 oro di più, 3 argento di più e conferma il ruolo di protagonisti nello scenario dello sport mondiale». Nei podi italiani, prosegue ancora, «le donne hanno vinto la loro competizione con i maschietti». Peraltro, proprio da una squadra femminile è arrivata l’ultima soddisfazione in ordine di tempo, l’oro nella pallavolo.

«Le ragazze sono state strepitose -spiega Malagò- Non ci sono parole per dire quanto siano state brave». Il Presidente del Coni racconta di aver ricevuto dopo la partita, la telefonata del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che gli ha chiesto di rivolgere i complimenti alle atlete. «Ero certo che avrebbero vinto», ha detto Mattarella. A questo proposito, il prossimo 23 settembre si svolgerà al Quirinale la consegna del tricolore. E, novità rivelata dall’Ansa ieri sera, insieme ai medagliati saranno ricevuti anche i quarti posti, che hanno aggiunto valore alla prova italiana a Parigi. Tornando a Malagò, l’incontro con i giornalisti è servito anche per fare il punto sul futuro management del Comitato Olimpico. In questo senso, replica a distanza alle dichiarazioni di qualche giorno fa del ministro dello Sport Andrea Abodi, che aveva definito a fine ciclo la fase attuale di guida del Coni. Parole «fuori luogo», secondo Malagò, perché pronunciate «a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi». E aggiunge: «sapendo quanto io ci metta la faccia, non è solo un problema di stile. Non lo avrei mai fatto, non me l’aspettavo». Poi, però, getta acqua sul fuoco: «È bello che sia partito da Cagliari per essere vicino a noi. Siamo felici che il governo sia stato così presente, felici che ci sia stata questa compartecipazione».

L’incontro con i giornalisti ha fornito l’occasione anche per ri-affrontare alcuni argomenti degli scorsi giorni. A cominciare dalla partecipazione dell’atleta intersex Imane Khelif alla competizione di pugilato femminile. Affrontandola, la nostra Angela Carini si è ritirata dopo pochi secondi e un forte dolore al primo pugno. «Il Coni fa parte dell’ordinamento sportivo, io rappresento il Coni e sono membro del Cio», spiega Malagò. «Devo attenermi ad alcune valutazioni, alcuni aspetti che erano chiarissimamente esternati da parte del Cio. La politica ha un altro ruolo, fa un altro mestiere. Fa parte del gioco delle parti. Io fra Angela Carini, che conosco molto meglio e molto prima di una serie di persone che hanno espresso delle considerazioni, e un’atleta di un altro Paese, da che parte sto? È evidente, ma non apprezzo i tuttologi».

 

 

 

Altro tema, l’aspetto di Gianluca Tamberi, vittima di una colica renale alla vigilia della gara. «Le polemiche sulla sua magrezza? Devono palrare i tecnici, gli scienziati. Non mi sento di dare alcun giudizio, tantomeno negativo, su quello che è successo». Sguardo poi al 2028, Giochi di Los Angeles. Il nuotatore Paltrinieri, portabandiera nella cerimonia di chiusura, «per quello che ha fatto e per quello che farà ha tutti i presupposti per esserlo» anche nella prossima edizione delle Olimpiadi. In generale, dando un giudizio alla spedizione: «penso che un 8 e mezzo sia giusto», ha concluso Malagò.

 

 

 

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