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Settebello, la rivelazione di Fondelli: "Così abbiamo deciso la protesta clamorosa"

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Le polemiche non finiscono. La sconfitta contro l'Ungheria irrita e non poco l'Italia del Settebello che dopo il "no" del Tas al ricorso presentato dalla Federazione ha deciso di protestare voltando le spalle agli arbitri e non giocando per 4 minuti contro la Spagna. Sulla vicenda è intervenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Quella del Settebello è stata una "protesta non condivisibile, così come non lo sono state di certo alcune decisioni arbitrali contro l’Ungheria. Lo dico da uomo delle istituzioni e da membro del Cio".

"Dopo di che - ha aggiunto - da presidente del Coni ricordo e aggiungo che il Coni, insieme alla Federnuoto, ha difeso il Settebello in tutti i gradi di giudizio fino al Tas, massimo organo di giustizia sportiva internazionale. Sono dispiaciuto di questa reazione che comunque resta contraria allo spirito olimpico", ha concluso Malagò. Come vi abbiamo raccontato al momento degli inni, l’intera squadra azzurra si è girata dando le spalle agli arbitri. Subito dopo il via del match, il ct Campagna ha chiesto un time-out per permettere a Condemi – l’azzurro espulso contro l’Ungheria – di ricevere l'applauso dei compagni e del pubblico. Un gesto che resterà nella storia di queste Olimpiadi. Come del resto la vergogna di un arbitraggio ingiusto.

 

 

E su quanto accaduto contro la Spagna, ai microfoni di Fanpage è intervenuto Andrea Fondelli, giocatore della Nazionale: "Prima della partita abbiamo voluto mandare un messaggio, un messaggio che sia a favore della pallanuoto, che amiamo tanto. Dovevamo inventarci qualcosa che non fosse antisportivo, e abbiamo rispettato i valori dello sport, i valori olimpici. Ma abbiamo dato un messaggio chiaro, qualcosa va migliorato, va cambiato. Il VAR non è ancora all'altezza, della tecnologia che possiamo avere, e altre decisioni che possono influire sulla carriera di un atleta". Poi ha aggiunto: "Noi abbiamo pensato che quel gesto, cioè mettersi di spalle alla giuria, fosse emozionante, e lo è stato, perché non ho mai pianto così tanto. Quindi ci siamo abbracciati durante l'inno guardando il pubblico. Perché era giusto dare un tributo a loro, c'erano 15 mila persone".

 

 

 

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