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Juve, Thiago Motta stronca Federico Chiesa: "Perché non è qui"

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Non è ancora la Juventus di Thiago Motta, non è ancora una Grande Signora. E di sicuro, non sarà più la Juve di Federico Chiesa. Il mister italo-brasiliano, subito dopo l'amichevole di Pescara pareggiata dai bianconeri 2-2 contro i francesi del Brest, è stato chiarissimo, quasi brutale: l'esterno della Nazionale, 27 anni, non rientra più nei piani del club e in un modo o nell'altro verrà ceduto.

Spetterà a lui, figlio d'arte ed ex Fiorentina, trovare ora una sistemazione adeguata alle sue ambizioni e alle richieste economiche della società, che a un anno dalla scadenza del contratto non intende affatto perderlo a zero.

 

 

 

"Con lui e anche alcuni altri che sono rimasti a casa siamo stati chiari - ha spiegato Motta, riferendosi a Chiesa e non solo -, abbiamo dei giocatori bravi, e loro sono abituati a giocare con continuità e forse altrove potrebbero, la società sta cercando delle soluzioni per loro e anche loro dovrebbero farlo per il bene di tutti". Riguardo a Chiesa il tecnico ex Bologna ai microfoni di Sky Sport ha parlato espressamente di "decisioni già prese, non c'è niente da aggiungere".

 

 

 

Sul campo, i bianconeri vanno a corrente alternata. Ancora cantiere aperto, la Juve mottiana contro il Brest è stata riacciuffata sul finale, dopo i gol di Vlahovic su rigore e Danilo. La difesa ancora non convince (a Norimberga, nel primo test stagionale, era finita 0-3...) ma a centrocampo i nuovi Khephren Thuram e soprattutto Douglas Luiz sembrano sulla strada giusta. "Ci vuole tempo - scrive sui social proprio Vlahovic -, ma sono sicuro che saremo in grado di fare grandi cose. Il vostro supporto è fondamentale". 

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