Parigi 2024, Imane Khelif esulta dopo la vittoria: "Combatto per la dignità delle donne, io ho Allah"
"Io ho Allah". Così Imane Khelif ha festeggiato la vittoria contro l'ungherese Anna Luca Hamori che le ha garantito l'accesso alle semifinali di Parigi 2024 e quindi la vittoria di una medaglia. La pugile algerina ha vinto ai punti e, non appena appreso il risultato, ha salutato il pubblico sugli spalti. Poi, in lacrime, si è diretta nel suo angolo. "Si tratta di una questione di dignità e onore per ogni donna — le sue parole pronunciate mentre piangeva a dirotto — Tutto il popolo arabo mi conosce da anni. Per molto tempo ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale. Loro sono stati ingiusti con me. Ma - ha poi aggiunto - io ho Allah".
La pugile intersex, martedì alle 22:30, affronterà la tailandese Janjaem Suwannapheng (23 anni): "Abbiamo assistito ad attacchi incessanti", ha denunciato nuovamente il ministro dello Sport algerino Abderrahmane Hammad. "Non abbiamo ricevuto pressioni per non combattere". Così invece Balazs Furjes, membro ungherese del Comitato olimpico internazionale ha risposto ai giornalisti al termine del match dei quarti perso dalla connazionale Luca Hamori: "Noi e l'atleta non abbiamo mai preso in considerazione l'ipotesi di non combattere", ha aggiunto il dirigente ungherese.
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In giornata erano arrivate anche le parole di sostegno da parte del padre, che dal Villaggio olimpico ha dichiarato: "Un eroina. Le ho insegnato a lavorare ed essere coraggiosa. Se Dio vuole, ci onorerà con una medaglia d'oro e innalzerà la nostra bandiera nazionale a Parigi".
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