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Khelif-Carini, Luxuria choc: "Perché l'italiana si è ritirata. E quel pugno così forte..."

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"Le parole di Angela sgombrano il campo da tutte le polemiche strumentali che ci sono state inizialmente". Vladimir Luxuria attende qualche minuto dopo la fine del match di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif per dire la sua con l'agenzia LaPresse. E sono parole che faranno arrabbiare molto la politica, soprattutto di centrodestra.

L'atleta azzurra ha deciso di ritirarsi agli ottavi delle Olimpiadi di Parigi 2024, tra le lacrime, dopo aver subito un paio di forti colpi al volto dalla rivale, definita "intersex" per l'alto valore di testosterone che l'ha portata all'esclusione dagli ultimi Mondiali. Il Comitato Olimpico, però, ha livelli più bassi e l'ha ammessa ai Giochi. "Lei non ha raccolto le strumentalizzazioni perché ha accettato le regole del Cio e il fatto che i parametri della gara sono stati rispettati - spiega Luxuria a proposito dell'azzurra -. E' la dimostrazione che la gara andava fatta".

 

 

 

Quindi la polemica si sposta su un altro piano, ancora più scivoloso: "Certi politici mancano di senso del rispetto altrui e anche di sportività. Mi dispiace comunque, solo polemiche e nessuno spettacolo". "Il colpo subito e il ritiro? Credo che Angela avrà giudicato più decoroso ritirarsi piuttosto che finire al tappeto avendo capito la forza della sua avversaria, una forza dovuta non all'essere nato maschio come invece ho letto, tesi destituita di qualsiasi fondamento", ha aggiunto.

 

 

 

"L'algerina non è una pugile imbattibile, ha perso cinque volte. Quindi non è l'Incredibile Hulk. La forza, la rabbia di questo pugno per dimostrare la sua bravura credo sia stata spinta e fomentata da tutte queste polemiche. Immagina una donna che da tre giorni le viene chiesto cosa ha in mezzo alle gambe. Una certa frustrazione e umiliazione credo abbia contribuito a dare un pugno di sfogo e di rabbia così forte. Tutte le persone che hanno alimentato le polemiche sono responsabili di quanto è successo", ha proseguito Luxuria. La vittima di questa situazione, insomma, non è l'azzurra penalizzata da un regolamento assai criticabile, ma l'algerina che, per inciso, non ha alcuna responsabilità. I veri responsabili, come denunciato da molti esponenti di governo e maggioranza, sono semmai i burocrati del Cio. 

Stessi argomenti di Luxuria sono utilizzati da Rosario Coco, presidente di Gaynet e Coord. Outsport. "Non commentiamo la decisione di Carini di ritirarsi dopo 46 secondi. E' una decisione personale. Quello che va detto è che la pressione creatasi intorno a questo incontro nelle ultime 48 ore è surreale e ha fatto perdere di vista il fatto che si tratta di pugilato, uno sport in cui i pugni possono far male". "Imane Khelif - ricorda Coco - annovera 14 incontri nella sua carriera, tutti nella categoria femminile, 9 vinti e 5 persi. Quindi 5 donne via, come Angela Carini, l'hanno battuta. A Tokyo 2020 è stata eliminata al secondo match - ha aggiunto - speculare su questo incontro e attaccare Khelif, dopo che tutto il mondo parla da giorni di cosa abbia nelle mutande, diventa sempre più violento e vigliacco nei suoi confronti e di tutte le persone intersex e trans che sono tirate in ballo dalla propaganda e vedono le loro stesse esistenze come oggetto di contesa internazionale". 

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