Khelif a Parigi 2024: il nostro sport ai confini della realtà
Il romanzo delle Olimpiadi di Parigi sta squadernando davanti a noi una mappa della contemporaneità, tra grandi emozioni del gioco, sfide individuali e a squadre, emergono le grandi tensioni, le fratture, le ideologie, una mappa che in un libro pubblicato dall’Università della California (“The Anthropology of Sport”) si materializza con le tre B: “Bodies, Borders, Biopolitics”, corpi, confini, biopolitica. Quest’ultima, la biopolitica, è comparsa sul ring di Parigi in un incontro di boxe programmato per oggi tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif. C’è solo un dettaglio, la Khelif è stata squalificata dall’International boxing association (Iba) nel 2023 per la presenza nel dna di cromosomi XY, quelli maschili. Chiunque abbia uno sguardo dettato dal buonsenso non può non notare ciò che è visibile, ma il Comitato Olimpico Internazionale ha ammesso l’atleta nordafricana ai Giochi. Khelif non è un trans, la sua carta d’identità è quella di una donna, ma la sua mappa cromosomica e la struttura del suo corpo raccontano un’altra storia, quella di una persona qualificata come “intersex” (...)
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